Se siete in possesso di alcune delle vecchie Lire presenti in questo articolo, sappiate che il valore che hanno non è solo affettivo: potrebbero valere un patrimonio sul mercato adatto.
Con il 2020 sono ormai quasi vent’anni che non sono più in circolo, ma le vecchie Lire conservano ancora un alto valore nel cuore di molti italiani. Valore che, tuttavia, non è solo affettivo o nostalgico, e che può raggiungere cifre astronomiche. Sul sito Moneterare.net, infatti, è presente un vero e proprio catalogo delle Lire con maggiore valore. Basti pensare che alcune possono valere fino a 15.000 euro!
A dare valore alle vecchie monete è l’anno di conio, ma non solo: anche il materiale con cui sono state realizzate, la loro diffusione e il loro periodo storico, oltre ad eventuali errori di conio. Vale quindi la pena aprire il cassetto dei ricordi e verificare se, tra le monete conservate dai tempi dell’ingresso nell’Euro, si è in possesso di qualcuna delle monete in questione.
Le 500 Lire in Argento con le Caravelle, tra tutte, sono l’esempio massimo di moneta collezionabile dal grande valore. Queste superano tutte le altre, anche per la qualità del materiale, oltre alla loro particolare bellezza estrinseca, e per averle i collezionisti sarebbero capaci di sborsare anche 15mila euro. Seguono per valore le 10 lire della neonata repubblica italiana del 1947, che possono superare i 4mila euro, specie se in ottimo stato. Si riconoscono perché hanno l’effige di un cavallo alato da una parte e dall’altra un ramo d’ulivo.
A seguire le 5 lire del ’55, dal valore pari a circa 2000 euro, specie per la loro rarità: furono coniate infatti in soli 400mila esemplari. Sono infatti le monete coniate negli anni ’50 quelle che hanno il maggiore valore commerciale. Di pari valore le 50 lire del 1958, prodotte in numero limitato pari a 800mila esemplari: da un lato hanno raffigurato il dio Vulcano, dall’altro una testa coronata.
Seguono, in ordine di valore, le 2 lire del ’47 con una spiga di grano e un contadino intento ad arare. Di alto valore anche la preziosa e famosa lira del 1947 con un frutto d’arancio e le sue foglie da un verso, una donna col capo ornato di spighe dall’altro: per questa moneta i collezionisti sborsano fino a 1500 euro.
Particolarmente rara perché nata agli albori della repubblica, la moneta da 5 lire del 1946 vale 1200 euro. Queste furono le prime 5 lire ad essere coniate dalla Repubblica italiana e per decenni sono state tra le monete più diffuse in circolazione. In esse è raffigurato un grappolo d’uva da un lato e dall’altro il profilo di una donna che regge nella mano una fiaccola. La versione considerata rara è quella realizzata in un materiale detto Italma (Italiano Alluminio Magnesio), una delle leghe usate dalla Zecca.
Scendendo di valore, e quindi anche di rarità, si trovano le 100 lire del 1955 da 1000 euro, le 200 lire del 1977 con la scritta “prova” da 800 euro e poi le 20 lire “prova” del 1955, da 300 euro. Tuttavia, prima di urlare alla scoperta del tesoro, si consiglia di farle vedere a un esperto per verificarne l’effettivo valore. Fattori come lo stato di conservazione infatti sono decisivi in questo campo e potrebbero far alzare o calare il prezzo delle monete rare.
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