Dopo la decisione di rimuovere alcune cucce destinate ai randagi, il sindaco di Gravina risponde alle critiche dei tantissimi utenti con un lungo post sui social spiegando le ragioni che hanno spinto l'amministrazione a prendere la decisione.
“La nostra amministrazione è in prima linea nella tutela del benessere degli animali e non accetta lezioni da nessuno, soprattutto da chi vigliaccamente e senza cognizione di causa lancia accuse e diffamazioni che non hanno nulla a che vedere con la difesa dei diritti degli animali“. Con queste parole il sindaco di Gravina di Catania, Massimiliano Giammuso, interviene sulla polemica sorta sui social in seguito alla ferma decisione di rimuovere due cucce per cani randagi, depositate su suolo pubblico,senza alcuna autorizzazione.
A spiegare i dettagli dell’intervento è stato il vicesindaco Rosario Condorelli: “A seguito di numerose segnalazioni pervenute sulla persistente presenza di alcuni cani randagi in un’area parcheggio di via del Carabiniere, è stato disposto dall’Ufficio Igiene un accertamento della Polizia municipale effettuato in data 16 dicembre 2019. Gli agenti hanno constatato la presenza di due cucce, non autorizzate, sul suolo pubblico. L’evidenza della situazione igienico-sanitaria ha richiesto dunque la rimozione delle stesse che sono adesso custodite presso il deposito comunale. Contestualmente – ha continuato Condorelli – abbiamo attivato tutte le procedure per verificare lo stato di salute dei cani presenti, a tutela del loro benessere e della salute pubblica. Abbiamo inoltre già incontrato i volontari che hanno chiesto notizie in tal senso iniziando con loro un confronto costruttivo sui prossimi interventi“.
Per il sindaco Giammuso diventa necessario gestire in maniera ragionevole il fenomeno del randagismo, guardando al rispetto delle giuste regole e leggi.
“Proprio nel nostro Comune – ha spiegato Giammuso – è attivo l’Ufficio diritti degli animali che fornisce il servizio gratuito di microchippatura, effettuato dal personale veterinario dell’Asp, secondo il calendario in vigore ogni primo sabato del mese dalle 08.30 alle 11.30 e che rappresenta il punto di riferimento per tutti i Comuni del Distretto socio-sanitario. È attivo inoltre un presidio anti randagismo gestito dal C.E.V. (centro europeo volontari) in convenzione con il Comune che si occupa della sterilizzazione e dell’assegnazione dei randagi presenti sul territorio comunale. Siamo stati inoltre tra i primi Comuni ad approvare in consiglio comunale la mozione “Chi adotta un randagio non paga la Tari” e stiamo adesso lavorando al regolamento per l’attuazione, proprio per incentivare con sgravi fiscali i cittadini che volessero accogliere e prendersi cura di un cane randagio. Su questi dati di fatto incontrovertibili si basa la nostra azione amministrativa. L’amministrazione sta comunque vagliando tutte le segnalazioni raccolte e ritenute lesive della nostra reputazione, finita dentro il calderone dell’isteria che corre sui social media, valutando eventuali azioni legali a nostra tutela”.
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