I prossimi esami di Maturità saranno all’insegna della memoria e della valorizzazione all’orale degli studenti. Infatti, fosse stato promesso che l’esame finale non sarebbe stato toccato, il Ministro Fioramonti ha approvato due novità fondamentali, che rivoluzioneranno i prossimi esami di Stato.
Prima di tutto, ritorna tra i banchi dei maturandi il tema di Storia. Sulla scia dell’appello di Liliana Segre, amplificata dalle voci di Andrea Camilleri e Andrea Giardina, si è scelto di ripristinare il tema per porre un limite ad un’epoca segnata da dimenticanze, scarsa conoscenza dei fatti e, soprattutto, del cattivo studio di una materia fondamentale per ogni studente. La Storia tornerà tra gli argomenti, dunque, durante la prova scritta dei prossimi esami di Stato.
La seconda novità, invece, riguarda le famigerate e temutissime “buste” dell’esame orale. Intervistato da skuola.net, infatti, “non vogliamo che l’Esame di Stato sia uno stress per i maturandi, – ha dichiarato il Ministro – non devono esistere trabocchetti. Gli esaminandi devono essere messi nelle condizioni di dimostrare quanto valgono e le buste all’orale erano un inutile ostacolo, un elemento di disturbo”.
Per la Maturità 2020, dunque, “l’avvio del colloquio non sarà un sorteggio da lotteria, ma la commissione sottoporrà una poesia, un elaborato, una raffigurazione e gli studenti potranno iniziare la loro esposizione e fare i collegamenti tra le materie. La commissione preparerà il materiale e la allargherà davanti allo studente, senza sorprese”.
Dunque, i maturandi avranno circa 7 mesi per abituarsi alle modifiche apportate al loro esame. Continua a rimanere abolita, invece, la tesina: l’elaborato preparato dagli studenti e presentato ai commissari durante l’esame orale non sarà parte dei prossimi esami di Maturità.