Un’immersione visiva ed emozionale nelle ansie dell’uomo attraverso due percorsi diametralmente opposti: l’immensa e misteriosa Cina con la sua frenesia di movimento alla conquista del mondo dopo secoli di isolamento da un lato e dall’altro il ‘buen retiro’ polinesiano dell’anima inquieta di Paul Gauguin che da quel mondo confuso decise di ritirarsi tra le bellezze selvagge e seducenti dei Maori, lasciando opere memorabili e suggestive. ร una doppia mostra quella che i curatori Daniela Arionte, Giacomo Fanale, Giuseppe Frazzetto, Vincenzo Sanfo propongono con il Comune di Catania al Palazzo della Cultura dal 15 novembre sino al 31 marzo.
Centinaia di opere ed oggetti per descrivere e scoprire le ansie del popolo cinese che si รจ messo in movimento, colonizzando intere regioni del mondo occidentale, rimanendone tuttavia distanti e mantenendo una propria identitร quasi imperscrutabile. Da questo percorso corale che sembra identico nelle sue liturgie, si stagliano figure artistiche capaci di far riflettere rompendo schemi rigidissimi: Ai Weiwei, Xiao Lu, Song Yongping sono solo alcuni presenti in questa mostra con tutta la loro forza trasgressiva.
Di rottura, anche se in senso contrario, l’esperienza e la vita stessa di Paul Gauguin, uomo di navi e di mare che decide di ritirarsi in una piccola isola della Polinesia raccontandola con le sue opere come un Paradiso in terra dove la bellezza dei paesaggi e la sensualitร dei corpi maori liberati da ogni convenzione perbenista diventano emblema di gioia e benessere. Due percorsi diametralmente opposti che attraverso l’Arte dei suoi protagonisti prova a descriverli mantenendo eterna la domanda: “Ma quest’Uomo dove puรฒ andare per essere felice?