L'Università di Catania potrà sostituire solo la metà del personale andato in pensione quest'anno. Il limite è stato imposto dal Miur. Ecco il perché.
Nuova mazzata per l’Università di Catania. Dopo lo scandalo dei concorsi truccati, adesso l’Ateneo dovrà subire il limite imposto dal Miur sulle assunzioni di personale per quest’anno accademico. Il turnover dell’università catanese dovrà, quindi, attendere, poiché soltanto il 50% del personale andato in pensione potrà essere rimpiazzato da nuovi assunti.
L’Università di Catania potrà assumere docenti e ricercatori a tempo indeterminato e determinato, ma potrà coprire soltanto la metà delle posizioni vacanti e, dunque, su circa il 61,01 punti d’organico si procederà alla sostituzione di soltanto il 30,53. Le ragioni di questo ulteriore inghippo dell’Ateneo etneo sono da ricercare nello sforamento del budget destinato alla spesa del personale per l’anno 2018.
Il Ministero dell’Istruzione dispone, infatti, che non venga superata la soglia dell’80%, sorpassata la quale si perde il diritto al cosiddetto “delta“, una sorta di bonus per le assunzioni. Si tratta di un indicatore predisposto dal Miur per tenere sotto controllo la spesa, evitando, quindi, che gli atenei sforino le risorse destinate alle assunzioni e facendo in modo, così, che queste non superino le entrate.
L’Università di Catania, tuttavia, ha quest’anno sforato eccome il budget, raggiungendo la quota dell’80,03% e perdendo, di fatto, il diritto al delta. Quest’ultimo è direttamente proporzionato alla spesa, per questa ragione più basse sono le uscite degli atenei più alto si mantiene il delta, garantendo un sistema “meritocratico” delle assunzioni.
A fare peggio di Catania, solo l’Università di Cassino con l’83, 39%, mentre la media nazionale si attesta a soglia intorno al 66%, con gli atenei del Nord che fanno meglio di quelli del Sud. I dati relativi alle spese delle università italiane sono stati resi noti dal Miur, che ha recentemente pubblicato il decreto 740 dell’8 agosto, compreso di una tabella con tutti i numeri.
A essere onesti, l’Università di Catania non si aspettava comunque grandi risultati. Si riteneva, in effetti, che la spesa per il personale dell’Ateneo si aggirasse intorno al 79%, un punto percentuale che avrebbe, tuttavia, garantito un accesso al delta, seppure in maniera esigua. Si dovrà, quindi, intervenire sulle assunzioni con scarsi margini di manovra e lavorare sodo perché il bilancio del prossimo anno sia meno impietoso.
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