Arte In Copertina

Sicilia, le opere d’arte a cielo aperto piĆ¹ suggestive dell’Isola

Sapevate che in Sicilia si puĆ² trovare una Piramide? O, ancora, il labirinto di Arianna? E che esiste una stella alta ben 26 metri? Queste e altre opere hanno tutte una caratteristica in comune: si trovano a cielo aperto.

Siamo in piena estate: chiunque guardi il proprio feed di Instagram, non puĆ² che trovarlo sempre piĆ¹ saturo di foto di spiagge meravigliose, o ancora, delle mete turistiche piĆ¹ disparate dove i propri amici si sono recati per passare qualche giorno di vacanza. Ma se non si puĆ² partire, e non si ĆØ particolarmente amanti delle giornate al mare, non bisogna disperare: la Sicilia ĆØ un luogo davvero unico e sorprendente, dove si possono anche trovare opere poco conosciute ma parecchio suggestive. E tutto ciĆ² che occorre, per arrivarvi, ĆØ la propria macchina o i mezzi. Andiamo, dunque, alla scoperta di alcuni di questi particolarissimi luoghi.

La Fiumara d’arte

Ad un’ora e mezza circa di distanza da Catania, si trova la prima tappa, se non la piĆ¹ vicina del nostro viaggio. Infatti, nel territorio della cittĆ  di Messina, piĆ¹ precisamente lungo gli argini del fiume Tusa, si trova l’esposizione a cielo aperto denominata Fiumara D’Arte. Seguendo il torrente, si possono trovare ben dodici suggestive opere d’arte, tutte appartenenti ad artisti contemporanei. La piĆ¹ antica risale al 1986: la materia non poteva esserci, commissionata da Antonio Presti all’artista Pietro Consagra nel 1982, venne posizionata lungo la fiumara di Tusa quattro anni dopo, dando vita ad una prolifica apparizione di undici nuove opere d’arte lungo il corso d’acqua, tra il 1989 e il 2015.

E, tra di esse, l’occhio non puĆ² che fermarsi su due insolite costruzioni: la prima ĆØ sicuramente la piramide al 38Ā° parallelo, situata su un’altura nel territorio di Motta D’Affermo, in linea d’aria con gli scavi di Halaesa e in asse con il 38Ā° parallelo. La costruzione cava, alta ben 30 metri, ĆØ stata realizzata in acciaio Corten da Mauro Staccioli. L’altra, ancor piĆ¹ curiosa, ĆØ il Labirinto di Arianna: costruito nel 1990 da Italo Lanfredini, esso ĆØ un vero e proprio dedalo circolare in calcestruzzo, suggestivo e particolare, nel quale il visitatore puĆ² “perdersi” come nel mito riguardante la principessa di Creta.

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Ma le opere alla Fiumara d’Arte non terminano qua: tra le piĆ¹ suggestive ĆØ possibile trovare Monumento per un poeta morto,Ā chiamato ancheĀ la finestra sul mareĀ proprio perchĆ© si tratta di una cornice sul mare a perdita d’occhio, attraversata da quello che un osservatore potrebbe anche definire una sorta di trampolino verso l’immensitĆ . Altra opera particolare ĆØ quello che ĆØ in realtĆ  un hotel fruibile, l’Art Hotel Atelier Sul Mare, nel quale, tra le varie stanze suggestive, si puĆ² trovare senza dubbio la Earth&Fire Room.

Gibellina Nuova

Spostandosi verso il Trapanese, si puĆ² trovare quello che si puĆ² definire un museo en plein air: Gibellina Nuova. Come si puĆ² immaginare, stiamo proprio parlando del paese devastato dal terremoto del Belice del 1968. Se dove una volta sorgeva il vecchio paese si puĆ² trovareĀ il grande crettoĀ di Alberto Burri, monumento in cemento compattato dalle macerie che ripercorre esattamente tutte le vie una volta percorribili della cittadina, ĆØ la nuova cittĆ  di Gibellina che stupisce i propri visitatori.

Basti pensare allaĀ stella d’ingresso al Belice, monumento alto ben 26 metri che richiama le antiche luminarie una volta presenti nel paese. Questo assieme a molteplici opere fanno parte della ricostruzione voluta dall’ex sindaco Ludovico Corrao, che volle “umanizzare” Gibellina Nuova, cercando anche di richiamare sia turisti che artisti di tutto il mondo.

Sebbene l’intento di Corrao non ebbe mai il successo sperato, chi gira per Gibellina puĆ² trovare attorno a sĆ© opere davvero impressionanti. Tra le circa 60 installazioni, infatti, vale la pena vedere laĀ Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, iĀ Giardini SegretiĀ di Francesco Venezia, laĀ Porta del Belice di Pietro Consagra. Particolare anche la Torre Civica-Carrilion di Alessandro Mendini che, in funzione, riproduce i suoni, le voci e i rumori dell’antica Gibellina.

Farm Cultural Park

Eccoci giunti nell’Agrigentino: se si ĆØ giĆ  visitato il suggestivo Teatro Andromeda e la rinomata Valle dei Templi, si potrebbe pensare di concludere la propria vacanza all’insegna dell’arte in giro per l’Isola passando da Favara. Dal 2010, infatti, il centro storico del paese, grazie ad un lavoro di recupero voluto dal notaio Andrea Bartoli e sua moglie, Florinda Saieva, ĆØ diventato una vera e propria meta per l’arte contemporanea. All’interno del Cortile Bentivegna, costituito a sua volta da sette piccoli cortili arabeggianti, si trovano mostre pittoriche e installazioni permanenti di arte contemporanea.

CosƬ, si puĆ² pensare di girare tra le coloratissime case del Farm Cultural Park, visitando le mostre al loro interno, dormendoci anche: tra le gallerie d’arte e i vari centri per artisti, si trovano infatti anche degli alberghi d’avanguardia. E se passeggiando tra le vie si puĆ² individuare una stravagante lumaca lillĆ  che sale verticalmente su di una casa, saranno sicuramente le installazioni a stupire: coloratissime pareti, alcune rigate, altre con scritte, altre ancora arabescate.

Una cosa ĆØ certa: scegliendo di visitare anche solo uno dei luoghi citati, non mancheranno nĆ© lo stupore, nĆ© luoghi che non si vogliono fotografare. E allora, ĆØ ora della partenza verso una delle migliaia di mete diversissime della nostra Isola: alla ricerca di contenuti instagrammabili, si troveranno senz’altro luoghi unici che aspettano solo di essere scoperti.

A proposito dell'autore

Cristina Maya Rao

Classe '97, frequenta il corso di Laurea Magistrale in Scienze del Testo per le Professioni Digitali. Ama parlare di storia e cultura siciliana, ma anche di musica, arte, astronomia ed eventi: mentre scrive, impara sempre qualcosa di nuovo.