Catania

Mare inquinato, ancora una spiaggia off-limits nel catanese

Come aveva già rilevato Legambiente a luglio, in Sicilia i problemi legati al mare inquinato sono seri, specie nel catanese, dove ci sono diverse località off-limits, a cui proprio oggi se n'è aggiunta un'altra.

Ancora un caso di mare inquinato in Sicilia, nel catanese, ancora un tratto di spiaggia che diventa off-limits per i bagnanti. Il divieto stavolta colpisce Stazzo, frazione di Acireale, dove l’Asp ha rilevato valori di enterococchi superiori al massimo consentito. 

“Il limite di Legge è 200, il valore raggiunto, comunicatomi informalmente, è 250. Gli uffici stanno provvedendo ad apporre la segnaletica”, comunica il sindaco acese Stefano Alì in un post su Facebook. Il prelievo, effettuato in data 7 agosto, verrà compiuto di nuovo nelle 72 ore successive, continua, e, se i parametri rientreranno nella norma, il divieto di balneazione verrà revocato. Nel frattempo, tuttavia, il sindaco sta provvedendo a installare i divieti per notificare ai cittadini l’impossibilità di fare il bagno. 


Revocato divieto di balneazione a Stazzo: parametri nella norma


Il tratto di mare, continua il sindaco nel suo post, riguarda il punto di via Spiaggia 94, legato al tratto che va dal porto a via Ribera.

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“L’anno scorso il divieto ha riguardato Capomulini, quest’anno Stazzo – ha continuato Alì, che traccia un bilancio del passato e guarda tuttavia all’immediato futuro –. Rispetto all’anno scorso c’è però un cambiamento fondamentale abbiamo dato avvio alla realizzazione del sistema di fognatura e di depurazione. Sin da settembre abbiamo collaborato con il commissario Rolle e dopo una serie di rilievi fatti, in piena sintonia con il consiglio comunale che ha attivato una commissione specifica ed una seduta ad hoc sul tema, a Maggio si è arrivati alla conferenza dei servizi che approvava il progetto.

I fondi ci sono, si parla di centinaia di milioni di euro, la volontà politica l’abbiamo espressa, adesso si deve partire urgentemente. […] È una vergogna che nel 2019 una città di 50.000 abitanti sia senza fognatura”.

L’area vietata.

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