Secondo il rapporto di Inps le differenze di stipendio tra i dipendenti delle regioni settentrionali e meridionali riguarda sia il settore privato che il pubblico.
Che le retribuzioni salariali fossero specchio dell’evidente gap tra Nord e Sud non era certo una sorpresa. A testimoniarlo chiaramente adesso ci ha pensato anche l’Inps, con la pubblicazione del suo 18esimo Rapporto Annuale. La situazione si presenta piuttosto evidente: le differenze di stipendio tra i dipendenti delle regioni settentrionali e meridionali è consistente e riguarda sia il settore privato che il pubblico.
Il panorama lavorativo non appare affatto florido, specialmente per quanto riguarda l’aspetto della retribuzione. Il report, infatti, sottolinea come in Sicilia un dipendente percepisca in media almeno 3.500 euro in meno all’anno rispetto al suo collega lombardo. L’analisi dei dati, quindi, non fa altro che restituire uno scenario poco incoraggiante, in cui il Sud resta ancora una volta indietro rispetto al Nord, con una mondo professionale a dir poco sofferente.
Le discrepanze relative agli stipendi, inoltre, si fanno ancora più esemplificative mettendolo in relazione alle varie tipologie di contratto. Per quanto riguarda la formula full time, per esempio, i lavoratori del settore privato percepiscono all’anno circa 21.973 euro in media, vale a dire 5.500 euro in meno rispetto alla Lombardia, regione in cui un dipendente guadagna in media 27.463 euro.
Gap meno marcato per quanto concerne i contratti part-time sempre nel settore privato. In questo caso i dipendenti siciliani percepiscono un salario annuo di circa 8.813 euro l’anno in Sicilia, a differenza dei 11.284 euro guadagnati dai lavoratori della Lombardia.
Un’altra nota dolente del settore privato riguarda gli assegni familiari, che sarebbero drasticamente diminuiti rispetto al 2017. Infatti i lavoratori che beneficiano degli assegni sono diminuiti dai 197.561 del 2017 ai 195.410 dello scorso anno.
Neanche il settore pubblico si sottrae a questa situazioni di disparità. In Sicilia, infatti, un dipendente statale in regime part-time percepisce un salario di oltre 5mila euro in meno all’anno rispetto ai colleghi della Lombardia. Rispettivamente, quindi, a un lavoratore siciliano viene corrisposto uno stipendio di 54 euro a giornata contro i 72 euro di un dipendente pubblico in Lombardia.
Per quanto riguarda i contratti a tempo pieno, invece, un lavoratore siciliano si vede corrispondere circa mille euro in meno rispetto a un dipendente lombardo. Il gap salariale si aggira in questo caso tra 35.220 euro guadagnati in Sicilia e i 36.507 euro portati a casa dal lavoratore in Lombardia.
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