Nella sede di Catania della Regione Siciliana si è svolto un incontro tra le più note sigle sindacali e l'assessore regionale a infrastrutture e mobilità Marco Falcone. Obiettivo raggiungere un'intesa sul destino di Amt, in modo tale da tutelare i lavoratori e mantenere i servizi.
Le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con le rispettive federazioni di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti, sono state ricevute nella sede di Catania della Regione siciliana dall’assessore regionale delle infrastrutture e della mobilità, Marco Falcone, per un confronto sul delicato momento che sta vivendo l’Azienda metropolitana trasporti. A prendere parte all’incontro c’erano il sindaco Salvo Pogliese, con l’assessore comunale alla mobilità Giuseppe Arcidiacono, ed il presidente della partecipata Giacomo Bellavia, con la componente del consiglio d’amministrazione Agata Parisi.
Argomento principale della riunione, richiesta la scorsa settimana dai sindacati, è stata la particolare condizione economica in cui si trova la società di trasporto pubblico locale, appena entrata nella seconda proroga del contratto di servizio con l’ente comunale e in costante difficoltà a causa della ristrettezza della liquidità presente in cassa. Si è discusso anche di prospettive future, per garantire continuità ai servizi offerti, evitare di far soffrire nuovamente l’azienda e puntare ad una mobilità integrata mettendo in rete i gestori dei servizi pubblici di trasporto su gomma e rotaia presenti in città.
In tal senso il primo cittadino si è mostrato propositivo, così come il vertice aziendale impegnato nelle iniziative volte al risanamento della struttura. “Ringraziamo l’assessore Falcone per averci convocato in tempi rapidi, riconoscendogli non solo il ruolo di coordinamento sovracomunale della materia trasporti, ma anche l’attenzione che ha dimostrato di voler profondere per la sua città. Quello che conta, in questa fase, è che l’Amt venga tirata fuori dalle secche in cui si è trovata anche a causa degli eventi nefasti connessi al dissesto economico – finanziario del Comune, soprattutto attraverso una pronta rimodulazione del contratto con Palazzo degli elefanti che deve necessariamente coniugare efficacia ed efficienza, senza dover eccessivamente intaccare sul taglio del chilometraggio che oggi è pari a 7,2 milioni di chilometri percorsi – sottolineano Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, insieme ad Alessandro Grasso e Orazio Magro, Mauro Torrisi e Maurizio Monteleone, Franco Di Guardo, Giuseppe e Giovanni Scannella –.
Siamo favorevoli ad una norma che preveda l’abbattimento delle barriere cittadine che possano finalmente considerare Amt un servizio metropolitano tale da poter riuscire a servire degnamente i centri della cintura catanese, ma sopratutto accogliamo con favore la volontà di trovare un punto di incontro con i diversi vettori pubblici presenti in città (Ferrovie dello stato, Ferrovia circumetnea, Azienda siciliana trasporti) affinché, grazie anche all’utilizzo di un biglietto unico, cittadini e pendolari possano essere ancor più incentivati ad utilizzare i mezzi, decongestionando il traffico ed aiutando l’ambiente a respirare.
Solo con una visione di prospettiva, che potrà essere alimentata anche grazie all’istituzione da parte dell’assessore Falcone di un gruppo di lavoro sovracomunale permanente, si potrà scongiurare la morte di un servizio pubblico essenziale ed al contrario favorirne lo sviluppo, sia in termini qualitativi che occupazionali visto che c’è assoluto bisogno di innestare nei ranghi nuovo personale, in particolar modo unità con la qualifica di autista. Noi come organizzazioni sindacali – concludono – auspicando il pagamento a breve ai lavoratori Amt degli emolumenti arretrati, non molleremo un centimetro a tutela dei lavoratori e della cittadinanza catanese, finché insieme a Regione, Comune ed azienda non riusciremo a raggiungere questo risultato per l’affermazione di un così importante servizio e del lavoro in una città, come Catania, in cui il trasporto pubblico locale da zavorra può e deve diventare risorsa per l’economia, la sostenibilità ed ed il turismo.”
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