Il 3 agosto è nato John Egidio, figlio della giovane donna sbarcata dalla nave Gregoretti dopo una lunga odissea prima nei deserti africani e poi nel mare della Libia. La sua famiglia è ora ospite dalla Comunità di Sant’Egidio di Catania, da cui il nome.
Per la donna di 28 anni, in stato di gravidanza, era stato deciso lo sbarco insieme al marito di 35 anni Gasaeni Saka, insieme ai suoi due figli Rafia di 10 anni e Alidi di 5. La madre e il piccolo, di tre chili e novecento grammi, sono stati accuditi anche dopo il parto nell’ospedale S. Marco di Catania.
Il padre e i figli invece sono stati ospitati nella comunità di Sant’Egidio di Catania presso un alloggio di via Ursino, nel centro storico della città. La famiglia nigeriana ha deciso di dare il nome al piccolo venuto al mondo di John e Egidio, due nomi cristiani nonostante loro siano musulmani.
La prefettura di Catania ha stabilito il trasferimento, nelle prossime settimane, nella provincia di Ragusa presso una nuova struttura. Il presidente della comunità di Sant’Egidio si ritiene contento del gesto considerato un buon esempio di accoglienza; in quanto la storia della famiglia Saka è la storia di tantissime altre famiglie che fuggono per una vita migliore rispetto a quella in Nigeria, colpita da forti carestie. La madre incinta di tre mesi, il padre meccanico e i due figli sono partiti il 10 gennaio attraversando il deserto del Niger, l’Algeria e infine la Libia a Zawari, dalla quale sono partiti su un gommone. Finita la benzina, dopo due giorni di navigazione, il barcone è stato salvato dal pattugliatore della Marina Militare “Gregoretti”.