La card del reddito di cittadinanza è attiva già da quattro mesi, ma la "Fase 2", quella dei contatti con le aziende e delle assunzione dei percettori del reddito, stenta a partire.
Doveva essere il cavallo di battaglia dell’ala grillina del governo, la misura che avrebbe dovuto “abolire la povertà”. Eppure, a quattro mesi dall’inizio della partenza del reddito di cittadinanza, le aziende ancora non possono assumere. La ragione è semplice e paradossale allo stesso tempo: il sito non funziona. Inoltre, non è ancora chiaro come le imprese potranno ottenere gli sgravi che a loro spettano a fronte delle assunzioni.
Lo rivela oggi un reportage di Rita Querzè per il Corriere della Sera. In data 19 luglio, a seguito di una lettera inviata dall’associazione consulenti del lavoro Dario Montanaro a Di Maio e Tridico, Presidente Inps, sul sito Anpal è stata aperta la possibilità per le imprese di segnalare la propria disponibilità ad assumere i beneficiari del reddito.
Eppure, come viene constatato nell’articolo, il sito non permette di registrare gli imprenditori interessati ad assumere, impedendo di fatto l’attivazione della “Fase 2” del RdC.
L’impossibilità a registrarsi, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg. Infatti, non è chiaro se l’imprenditore possa selezionare direttamente il percettore del Reddito di Cittadinanza che intende assumere, e il processo di notifica delle disponibilità ad assumere sembra essere quantomeno tortuoso. Le disponibilità dovranno essere trasmesse dall’Anpal alle Regioni. Poi, da queste passeranno ai centri per l’impiego. I centri dovranno quindi trasmettere all’Inps i dati sulle assunzioni; dopodiché sarà possibile passare agli sgravi.
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