Il team Eco Hybrid Katane lancia una campagna di raccolta fondi: l'obiettivo è presentarsi al prossimo Shell Eco-Marathon, una competizione internazionale per mettere alla prova le eccellenze tecniche di tutto il mondo. Ai microfoni di Live Unict spiega l'iniziativa Giulia Carmeni, studentessa di Ingegneria industriale e membro del team.
Si scaldano i motori della piccola Vulcan-Fury, la monoposto ibrida tutta catanese con sistema a trazione elettrica, ideata da un team di studenti dell’Università di Catania.
Si avvicina la prestigiosa competizione Shell Eco-Marathon 2019, che si terrà al Queen Elizabeth Park di Londra il prossimo luglio: Vulcan-Fury sarà l’unico progetto a rappresentare un’università del sud Italia. La macchina è in fase di collaudo e di ultimazione per affrontare al meglio la gara.
“L’intenzione è quella di fare partire almeno 20 ragazzi del nostro team per la competizione e di non autotassarci”. La campagna di crowdfunding si chiuderà tra nove giorni, tempus fugit ma i ragazzi sono speranzosi: “Sono rimasti pochi giorni per la raccolta fondi e ancora è stato raccolto davvero poco a sostegno della nostra causa. Stiamo pensando di prolungare la scadenza affinché possiamo raggiungere la cifra stabilita”.
I costi del progetto sono abbastanza alti e provengono tutti dal basso, dai privati e dall’Università di Catania, per questo l’Eco Hybrid Katane è sempre in cerca di sponsor che gli permetta di avanzare e perfezionarsi, anche se spesso i ragazzi si sono viste molte porte e telefoni chiusi in faccia.
“La nostra ricerca di sponsor non si chiude mai per chi volesse aiutarci – spiega Giulia – . Nel corso del tempo ci sono stati tanti i no, tanti telefoni agganciati, molta gente che non ha voluto ascoltare il nostro progetto. Oggi più che mai si parla tanto di giovani che emigrano all’estero e che lasciano l’Italia: spesso accade proprio perché siamo noi stessi che non vogliamo credere e investire nelle potenziali eccellenze. Il Made in Italy, di cui tante volte si straparla, è anche questo e noi abbiamo deciso di rimanere qui, di continuare i nostri studi qui, di far partire i nostri sogni lavorativi da Catania. Ma è anche vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Alcuni hanno deciso di non sposare la nostra causa, ma molti invece sì, anche aziende siciliane che si occupano di tutt’altro e non hanno niente a che vedere con la tecnlogia, l’elettronica e l’ingegneria”.
È possibile sostenere il tram collegandosi al sito Sponsor.me e selezionando il progetto “SUPPORTO TEAM ECO-HYBRID KATANE”.
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