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Vulcan-Fury vola a Londra, studenti lanciano raccolta fondi: “Supportate il nostro Made in Italy”

Il team Eco Hybrid Katane lancia una campagna di raccolta fondi: l'obiettivo è presentarsi al prossimo Shell Eco-Marathon, una competizione internazionale per mettere alla prova le eccellenze tecniche di tutto il mondo. Ai microfoni di Live Unict spiega l'iniziativa Giulia Carmeni, studentessa di Ingegneria industriale e membro del team.

Si scaldano i motori della piccola Vulcan-Fury, la monoposto ibrida tutta catanese con sistema a trazione elettrica, ideata da un team di studenti dell’Università di Catania.

Si avvicina la prestigiosa competizione Shell Eco-Marathon 2019, che si terrà al Queen Elizabeth Park di Londra il prossimo luglio: Vulcan-Fury  sarà l’unico progetto a rappresentare un’università del sud Italia. La macchina è in fase di collaudo e di ultimazione per affrontare al meglio la gara.

“Dopo aver superato con successo le dure selezioni all’evento Challenger di Francia 2018, quest’anno il nostro palcoscenico sarà la tappa europea della Shell Eco-Marathon 2019 a Londra”, scrivono gli studenti nell’appello.
Nel frattempo i ragazzi del team hanno deciso di sfruttare l’attesa per una raccolta fondi, necessaria per aiutarli in parte nella realizzazione del loro sogno. “Abbiamo deciso di raccogliere 3000 euro, una cifra minima in confronto a tutto il lavoro che c’è dietro e che c’è ancora da fare, per sostenere le spese necessarie del viaggio”, ci spiega Giulia Carmeni, addetta al reparto relazioni con l’esterno e compositi.

“L’intenzione è quella di fare partire almeno 20 ragazzi del nostro team per la competizione e di non autotassarci”. La campagna di crowdfunding si chiuderà tra nove giorni, tempus fugit ma i ragazzi sono speranzosi: “Sono rimasti pochi giorni per la raccolta fondi e ancora è stato raccolto davvero poco a sostegno della nostra causa. Stiamo pensando di prolungare la scadenza affinché possiamo raggiungere la cifra stabilita”.

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I costi del progetto sono abbastanza alti e provengono tutti dal basso, dai privati e dall’Università di Catania, per questo l’Eco Hybrid Katane è sempre in cerca di sponsor che gli permetta di avanzare e perfezionarsi, anche se spesso i ragazzi si sono viste molte porte e telefoni chiusi in faccia.

“La nostra ricerca di sponsor non si chiude mai per chi volesse aiutarci – spiega Giulia – . Nel corso del tempo ci sono stati tanti i no, tanti telefoni agganciati, molta gente che non ha voluto ascoltare il nostro progetto. Oggi più che mai si parla tanto di giovani che emigrano all’estero e che lasciano l’Italia: spesso accade proprio perché siamo noi stessi che non vogliamo credere e investire nelle potenziali eccellenze. Il Made in Italy, di cui tante volte si straparla, è anche questo e noi abbiamo deciso di rimanere qui, di continuare i nostri studi qui, di far partire i nostri sogni lavorativi da Catania. Ma è anche vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Alcuni hanno deciso di non sposare la nostra causa, ma molti invece sì, anche aziende siciliane che si occupano di tutt’altro e non hanno niente a che vedere con la tecnlogia, l’elettronica e l’ingegneria”.

È possibile sostenere il tram collegandosi al sito Sponsor.me e selezionando il progetto “SUPPORTO TEAM ECO-HYBRID KATANE”.


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A proposito dell'autore

Maria Regina Betti

Laureanda in Lettere Classiche, appassionata di luci rosse e di rullini, si dedica alla fotografia digitale, analogica e istantanea.