Viene istituito in Sicilia un modello condiviso per rendere omogenea la cura del tumore al seno. Le pazienti siciliane potranno così curarsi nella propria città presso centri di eccellenza specializzati.
In Sicilia ogni anno vengono diagnosticati più di 3500 nuovi casi di tumore al seno, che si conferma il cancro più frequente nelle donne con un’incidenza di 117 nuovi casi su 100.000.
Dopo diversi anni di attesa, la Commissione regionale di senologia, istituita nel giugno 2018, ha presentato il PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale).
Tale percorso è finalizzato alla diagnosi e cura del tumore al seno, assicurando un sistema omogeneo su tutto il territorio nazionale. Si vuole creare un unico percorso diagnostico e terapeutico per garantire gli stessi standard in tutte le province siciliane, anche rispetto alle altre regioni italiane. Sarà un percorso uniforme, equo, accessibile ed efficace.
Il tumore della mammella determina ogni anno in Sicilia una media triennale di 3797 ricoveri ospedalieri: il 9,7% avviene fuori dalla Regione, mentre il 24,8% in una provincia diversa da quella di residenza.
Le pazienti, grazie al PDTA, potranno curarsi presso la propria città, sapendo di essere seguite da eccellenti professionisti del settore e con gli stessi percorsi diagnostici e terapeutici delle altre regioni d’Italia.
L’Assessorato regionale alla Salute ha individuato anche diverse strutture ospedaliere che ospiteranno le unità altamente specializzate e dedicate esclusivamente alla diagnosi e cura del tumore al seno.
In tutta la Sicilia saranno otto i centri Hub di eccellenza della rete senologica: l’ARNAS Civico di Palermo, L’Azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo; l’Azienda Policlinico di Palermo; il Policlinico di Catania, l’Ospedale Cannizzaro di Catania e i presidi ospedalieri di Taormina (ME), Gela (CL) e Ragusa.
Sono tutti centri che, secondo quanto affermato dall’Assessore alla Salute Ruggero Razza, hanno effettuato un altro numero di interventi chirurgici al seno appropriati all’anno. Da questi centri ne dipenderanno altri, detti centri spoke, che saranno più numerosi e creeranno una rete sul territorio, e i centri privati convenzionati.
“Un percorso snello che consente di fare diagnosi precoce, trattamenti adeguati e una chirurgia d’eccellenza – ha spiegato Francesca Catalano, direttrice dell’Unità di senologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania – In Sicilia venivano seguiti percorsi differenti e questo non rassicurava le pazienti che spesso decidevano di andare a curarsi al nord. Ora potranno curarsi nella propria città, sicure di trovare l’eccellenza. Ci siamo confrontati con un team di esperti, con chi ha scritto il Pdta di altre regioni, con le associazioni delle pazienti e abbiamo raggiunto un risultato importante: la paziente a Palermo riceverà le stesse cure che a Milano“.
Il Pdta, che dovrebbe essere operativo entro 60 giorni, sono inseriti anche i tempi di attesa per lo screening che non saranno mai superiori ai 10 giorni, le cure palliative e i trattamenti di fine vita.
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