UNICT – Basile: “Tornare a essere ateneo attrattivo, sostenibile e responsabile”

Il rettore Basile propone gli obiettivi per il Piano strategico 2019-2021, sulla base e l'analisi delle strategie portate a termine nel anno accademico 2017/18. Ecco l'idea di università che si vuole proporre.

Ad aprire la giornata, dedicata a “Cambiamenti organizzativi e performance: esperienze e proposte per l’Università di Catania” (organizzata dal Nucleo di Valutazione dell’Ateneo), è il rettore dell’Università degli studi di Catania, il professore Francesco Basile.

L’Università di Catania – dichiara il prof. Basile – già da mesi sta lavorando per valutare le proprie performance in vista della procedura di accreditamento da parte dell’Anvur in programma il prossimo anno, con l’obiettivo di tornare ad essere un ateneo attrattivo nei confronti dei giovani, sostenibile e socialmente responsabile verso il proprio territorio. Linee che stanno alla base del Piano strategico 2019-2021 presentato nel novembre scorso che richiedono modifiche necessarie per migliorare gli indicatori di qualità e di quantità e soprattutto uno sforzo organizzativo da parte di tutta la componente universitaria, sia docente, sia amministrativa perché dobbiamo implementare i servizi agli utenti, ma anche migliorare i risultati della didattica, della ricerca e della terza missione“.

L’incontro è servito a confrontarsi sulla base dei risultati raggiunti con il piano strategico dell’anno accademico 2017/2019, per poi passare delineare gli obiettivi per il 2019 e l’inizio del 2020, anche in previsione della visita di accreditamento dell’Anvur. Alla conferenza ha preso parola anche il presidente del Nucleo, il prof. Salvatore Barbagallo: “Il Nucleo di valutazione è impegnato nel monitoraggio del ciclo della performance, non solo con il processo di valutazione, ma anche fornendo supporto all’amministrazione con proposte e con azioni di rilevamento sul benessere organizzativo. Il processo di valutazione della performance punta anche ad una corretta definizione della filiera obiettivi-indicatori-target per migliorare la qualità della programmazione e con l’integrazione tra ciclo di bilancio e ciclo della performance con l’allocazione delle risorse per il miglioramento dei risultati“.

A seguire, è intervenuto Adriano Scaletta (dell’Anvur) il quale si è soffermato “sugli obiettivi della performance e sugli indicatori scelti per la valutazione, sui sistemi incentivanti per migliorare l’efficacia e l’efficienza e sulla premialità come strumento incentivante e, ovviamente, sulla valutazione dei risultati conseguiti“, mentre sul ruolo dei dipartimenti ha aggiunto che “in ragione della loro autonomia sono parte integrante della programmazione strategica e in quanto attuatori primari delle strategie dell’ateneo sono i protagonisti della programmazione operativa“. La parola, poi, va al professore Giancarlo Vecchi, il quale ha voluto evidenziare alcune criticità, ovvero: la definizione degli obiettivi, il collegamento con il bilancio unico e il collegamento con la politica del personale, l’esigenza di investire sul personale e valorizzarlo nell’ottica di una politica di sviluppo organizzativo.

Una qualità del prodotto soddisfacente che l’Ateneo sta cercando di migliorare sempre più tramite investimenti sui servizi per studenti e sulle strutture da rendere più efficienti e accoglienti – ha spiegato il direttore generale dell’Università di Catania, dott. Candeloro Bellantoni. Stiamo lavorando anche sul miglioramento della performance della macchina amministrativa con incentivi per il personale e con l’introduzione di un sistema di indicatori della valutazione che devono essere collegati tra loro al fine di favorire le condizioni lavorative del personale. Iniziative che richiedono uno sforzo straordinario da parte di tutti, ma necessario per migliorare il ciclo della performance d’Ateneo“.

A concludere la prima sessione dei lavori della giornata è la delegata del rettore, la prof.ssa Gabriella Nicosia: “Siamo impegnati in diverse azioni per migliorare il ciclo di performance come l’internazionalizzazione, insegnamenti in lingua straniera, l’attivazione di un ufficio a Bruxelles per accedere con più facilità alle linee di attività e interesse dell’Unione europea, la card per gli studenti e anche le indagini di customer satisfaction che hanno interessato il personale docente e amministrativo e gli studenti con dati che ci stanno consentendo di apportare modifiche alle nostre linee di azione“.

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