La Primavera è arrivata, ed è in ottima compagnia: oggi infatti ricorre anche la Giornata Internazionale della Felicità. Si tratta di un’iniziativa dell’Onu istituita il 28 giugno 2012, e fissata per il 20 marzo di ogni anno, in coincidenza con l’equinozio di Primavera.
Dietro la decisione dell’Onu sulla creazione di questa giornata vi sono motivi piuttosto validi. Secondo quanto riporta la Risoluzione A/RES/66/281, infatti, “la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità“. Naturalmente la felicità ha un significato diverso per ognuno di noi: chi la trova in un viaggio, chi nella serenità o nell’amore, chi invece opta per qualcosa di più materiale, come un’automobile o una borsa. Ma per tutti noi la felicità è una parte imprescindibile della vita, alla quale ambiamo un po’ tutti perché una vita felice è di certo il desiderio della maggior parte delle persone.
Anche quest’anno, in occasione della Giornata della felicità, è stato pubblicato un rapporto che raccoglie informazioni su tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite e stila una classifica dei paesi più felici. Anche quest’anno è la Finlandia ad aggiudicarsi il titolo di “nazione più felice del mondo”: un buon secondo posto è occupato dalla Danimarca mentre alla Norvegia (prima classificata nel 2017) spetta una medaglia di bronzo. I 12 mesi, dunque, non sono bastati a spodestare i finlandesi dalla loro posizione ma sono serviti a migliorare la situazione italiana. Se nel 2018, infatti, il nostro Paese era 47° in lista, oggi occupa il 36° scalino.
Di fronte all’ulteriore lista redatta, sarebbe lecito chiedersi quali siano i criteri volti a definire cosa sia la felicità. Ne esistono di diversi: alcuni studi si rivolgono alla “qualità della vita”, includendo gli aspetti che donano felicità in quanto permettono una vita migliore, mentre altri si basano su dati che puntano più alla parte emotiva della felicità e meno a quella pratica. Se secondo i primi “l’Italia felice” sarebbe quella settentrionale, con migliori servizi, più lavoro e maggiore sicurezza, secondo quelli che analizzano l’aspetto emozionale della felicità è il Sud Italia a farla da padrone. In base a rilevazioni dell’ultimo anno, risulta infatti che le regioni dove si fa più uso di psicofarmaci sono principalmente settentrionali, mentre al Sud si registrano i dati più bassi.
È triste dirlo, tuttavia anche nel caso della valutazione della felicità si assiste dunque all’immagine di un’Italia spaccata. Ma se esiste un punto riguardo la felicità sul quale ci si trova tutti d’accordo, quello è sicuramente il cibo. E in occasione della Giornata internazionale della Felicità, ecco i principali cibi che rendono felici chi li mangia per le proprietà che contengono.
- Cioccolato fondente: immancabile alimento quando si pensa alla felicità, quello fondente solleva il morale e le energie. Meglio scegliere quello minimo al 70%.
- Salmone: ricco di omega 3, un grasso non nocivo che ha un buon riscontro sul cervello e l’apparato cardiocircolatorio
- Frutta secca: ottima anche per migliorare il rendimento nello studio, la frutta secca è ricca di magnesio che dona energia al nostro corpo. Noci, mandorle, nocciole e anacardi…non resta che scegliere.
- Verdure: a molti non sembrerà l’emblema della felicità, ma le verdure, in particolare gli spinaci, contengono acido folico, ottimo alleato contro la depressione. O ancora il cavolo nero che è uno stimolante di serotonina, l’ormone del buonumore.
- Carboidrati: da buoni italiani, quale alimento migliore della pasta per essere felici? Tradizionale, ma pur sempre efficace.