Gli antibiotici vengono comunemente prescritti per curare o prevenire alcuni tipi di infezioni batteriche. Della loro funzione perรฒ si รจ spesso abusato dove non ce n’era un reale bisogno e il risultato รจ la comparsa di batteri resistenti.
In Italia questo fenomeno รจ preoccupante. Il nostro paese รจ il primo in Europa per consumo e prescrizioni di antibiotici, e la naturale conseguenzaย รจ anche il primato per sviluppo di resistenze nonchรฉ di mortalitร : si stimanoย 10.780 decessi lโanno a causa di infezioni da uno degli 8 batteri ormai resistenti ai farmaci antibiotici. Il fenomeno potrebbe aumentare se non si farร qualcosa per contrastarlo, ma a pieno sviluppo entro metร secolo potrebbe compromettere alcuni interventi chirurgici chiave e il numero di decessi salire a 450.000.
Secondo natura, gli organismi viventi si “adattano” a un ambiente che cambia continuamente, sviluppando variabilitร di natura genetica che quando sono vantaggiose per la sopravvivenza dell’organismo, possono diventare ereditarie. Se questo ha decretato per noi l’immunitร a malattie un tempo mortali, puรฒ accadere il fenomeno inverso con i batteri che potrebbero diventare immuni ai nostri farmaci.
La minaccia dell’antibioticoresistenza arriva anche per vie indirette. Tra le cause primarie anche l’uso intensivo di antibiotici negli allevamenti animali, piรน massiccio in Italia che altrove in Europa e che finisce con l’arrivare nelle nostre tavole. Le legislazioni attuali non hanno ancora trovato una soluzione, sia per la riluttanza delle industrie a trovare metodi alternativi.
Arriva comunque la proposta di Farmindustria per contrastare il problema. Articolata in cinque punti, la proposta prevede:
- Promuovere, insieme a Ministero della Salute, la Giornata europea degli antibiotici al fine di sensibilizzare la popolazione sul tema della resistenza antimicrobica;
- Realizzare una campagna di comunicazione per sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione, con il coinvolgimento delle principali societร scientifiche e degli ordini professionali;
- Supportare la ricerca per lo sviluppo di nuovi ed efficaci antibiotici. Al momento ce ne sono una sessantina in produzione, fra i quali 17 progettati per contrastare i microorganismi piรน pericolosi;
- Attribuire il giusto valore agli antibiotici, lavorando sullaย rimborsabilitร di questo tipo di prodotti;
- Interventi formativi a livello nazionale e/o regionale per rafforzare la percezione del problema e migliorare lโappropriatezza prescrittiva, incentivare adeguati comportamenti da parte degli operatori sanitari.
L’Unione Europea ha comunque mostrato interesse per il problema fin dal 2003, quando vietaronoย lโuso di antibiotici come agenti di promozione della crescita, consentendone l’acquisto e l’uso solo previa prescrizione, ma il mercato nero parallelo sfugge ai controlli e ne mette comunque una quantitร superflua in circolazione.