Tra l’ottobre del 2016 e l’ottobre del 2018, gli operatori della Fondazione Villa Maraini, insieme alla Croce Rossa Italiana, hanno incontrato a Roma 1.651 “operatori del sesso” nel corso di 52 uscite in strada.
Durante questi incontri, medici e psicologi si sono occupati della salute di una categoria sensibile e fragile, spesso dimenticata, che conta ogni anno fino a nove milioni di clienti.
I dati raccolti parlano di 1.902 test HIV e HCV somministrati a un campione di 951 Sex Workers con età media pari a 25 anni: il 76% è donna, il 23,7% transessuale, lo 0,3% uomo. I risultati sono in linea con la media nazionale: 4,3% di prostitute sono risultate positive all’HIV e lo 0,6% all’HCV.
Un dato impressionante è che l’81,7% dichiara che il cliente chiede di non usare alcun tipo di precauzione. Il 25,2% delle persone incontrate, inoltre, ammette di fare uso di sostanze stupefacenti, e nel 73,7% dei casi la droga in questione è la cocaina.
Per quanto riguarda invece l’istruzione, l’82% delle persone coinvolte ha terminato la scuola dell’obbligo e il 6,1% è anche in possesso di una laurea, spesso in materie sanitarie. In percentuale quindi, sono più quelle in possesso di una laurea rispetto a quelle affette da HIV. Un dato decisamente sorprendente e inaspettato, che apre interrogativi sul perché una donna in possesso di un importante titolo di studio quale la laurea, decida di intraprendere questa strada.