Inizia il 2019, e con esso un nuovo anno per la scuola italiana. Già dal prossimo 7 gennaio partiranno le iscrizioni per il primo anno delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Quest’ultime sono sempre al centro dell’attenzione vista lo scarso orientamento offerto agli studenti italiani, che così si potrebbero ritrovare a far parte di quell’alta media di bocciati al primo anno di liceo.
Su questo argomento, il ministro Bussetti spiega al Messaggero che si tratta di “un tema importantissimo. Stiamo lavorando per migliorare l’utilizzo delle risorse europee per progettualità mirate. Un migliore orientamento deriverà anche dalla revisione dell’alternanza scuola-lavoro che metterà di nuovo al centro l’acquisizione di competenze trasversali. Niente apprendistato occulto”.
Sempre sul tema dell’orientamento, si torna a parlare degli istituti tecnici e professionali, che permettono di trovare facilmente lavoro, ma che vengono scartati dagli studenti in uscita dalle medie. Bussetti commenta sul quanto sia essenziale “spiegare con chiarezza ai ragazzi e alle famiglie quali sono gli sbocchi offerti da queste scuole. […] All’interno di questi istituti si formano le eccellenze del Made in Italy. Le imprese possono essere un valido alleato in questo cammino – continua – possono raccontare la loro attività agli studenti e, alla fine degli studi, anche prevedere la possibilità di assunzioni”.
E per quanto riguarda l’educazione fisica nelle scuole? Con l’arrivo di circa 12mila nuovi insegnanti, il ministro conferma che “ci sarà spazio per una parte teorica. Inserire il docente specializzato sarà funzionale anche a raggiungere l’obiettivo di diffondere la cultura del rispetto, del fair play. I recenti fatti di cronaca dimostrano che ne abbiamo davvero bisogno”.
Il Ministro conclude infine delle nuove modalità per la maturità 2019, riformata nel 2017: Bussetti infatti considera “giusto che si dia un peso maggiore al percorso scolastico rispetto a quanto si faceva in passato. Abbiamo anche evitato che la prova Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro fossero requisito di accesso all’esame. Avrebbero avuto un peso eccessivo”.