Sì è conclusa la settima edizione del premio letterario rivolto agli studenti, con le relative premiazioni.
Nella storica aula magna del Palazzo Centrale dell’Università degli Studi di Catania si è conclusa l’annuale edizione del “Premio Luigi Pirandello”, il concorso a sfondo letterario organizzato dall’ERSU col patrocinio di Unict.
La manifestazione, giunta alla sua settima edizione, ha visto partecipare un fitto numero di studenti appartenenti all’ateneo catanese, che sono stati chiamati a presentare un proprio elaborato sull’attuale e delicato tema della libertà di stampa che, come si legge dal bando ufficiale, è “tema fondamentale, legato alla democrazia e al rispetto dei diritti di tutti”.
Il premio Pirandello prevede l’assegnazione di tre borse di studio, erogate dall’ERSU, assegnate da una giuria presieduta dall’esperta e veterana Sarah Zappulla Muscarà, coadiuvata da Sissi Sardo e Giuliana Orlando. Alla cerimonia, svoltasi venerdì 14 dicembre, hanno partecipato anche il prorettore, il prof. Magnano San Lio, che ha aperto i lavori insieme al sindaco della città, Salvo Pogliese, che si è dichiarato sempre entusiasta e al tempo stesso emozionato di tornare all’interno delle aule universitarie, sottolineando ancora una volta l’importante sinergia tra l’ente universitario e l’ERSU sia per il premio in questione, sia per l’erogazione degli abbonamenti gratuiti per il trasporto urbano in favore degli universitari.
Al di là del concorso rivolto agli studenti, sono stati premiati, per la sezione cultura, l’attrice catanese Manuela Ventura, volto noto tra grande e piccolo schermo e il docente e scrittore Salvatore Ferlita, in occasione della sua ultima pubblicazione. Menzione d’onore anche per le studentesse Sofia Nicolosi e per Sara Mangano, invece sono stati premiati gli studenti Roberta Battiato, Salvatore Santagati e Patrizio Lovotrico, con borse di studio da 1500, 1000 e 500 euro, secondo il bando: tutti e tre, al termine della premiazione, hanno commentato il loro successo ai microfoni di LiveUnict.
“Avvertenza sugli scrupoli della fantasia” è l’elaborato con cui lo studente Patrizio Lo Votrico, al terzo anno del corso di laurea in lettere, si è classificato al terzo posto: “La mia partecipazione è nata su suggerimento di un collega e ho trovato il tema particolarmente pertinente al momento storico che viviamo – spiega lo studente, motivando la propria partecipazione – Ho concentrato il mio elaborato sul peso che non ha, ai giorni nostri, la libertà di stampa. Sono soddisfatto del risultato, il premio ricevuto mi aiuterà nel mantenere le spese da pendolare”.
Più drammatico, invece, l’elaborato del secondo classificato, lo studente Salvatore Santagati, studente del corso di Filosofia e proveniente da Motta Sant’Anastasia, quest’anno alla sua seconda (e vincente) partecipazione al premio Pirandello: “Mi sono permesso di riportare in vita Giuseppe Fava – chiarisce il ragazzo – un uomo che ha avuto il coraggio di mettere in atto la lotta per la libertà di stampa contro tutto e tutti all’interno del mondo quotidiano; non può che essere un esempio per la nostra generazione, che fin troppo spesso vede questo ed altri diritti come autentiche chimere“. Il testo, nato anche da un personale interesse di Salvatore per l’eroico giornalista catanese, ne ripercorre infatti le ultime tragiche ore, partendo dall’omicidio del 5 gennaio 1984, all’interno della Renault 5: “Grazie alla cifra – spiega ancora l’autore di “O morto o niente” – potrò comprare libri per alimentare la mia passione per la lettura”.
La vincitrice del primo premio è invece Roberta Battiato, laureanda in Archeologia, che ha voluto dedicare ai nostri microfoni la vittoria al giornalista Antonio Megalizzi, vittima negli scorsi giorni dell’attentato di Strasburgo: “Mi sono soffermata sulla libertà di stampa come scelta, focalizzando la differenza tra chi ha pagato con la propria vita per ottenerla e chi invece si è inchinato al poter”, spiega la studentessa, che nel suo elaborato ha inserito casi illustri, come quello della giornalista Ilaria Alpi o delle vittime di mafia quali i giudici Falcone e Borsellino, fino ad arrivare a Michelangelo Buonarroti. “Il mio lavoro riflette fin dall’inizio se fosse stato possibile creare simili capolavori, come quelli di Michelangelo, se artisti come lui avessero goduto della piena libertà creativa, coniugando la mia passione tra arte e giornalismo; adesso la mia priorità va ad un corso di inglese per migliorare la mia formazione”, conclude la vincitrice.
Gli elaborati sono stati letti al pubblico presente dagli attori Francesca Ferro e Agostino Zumbo; quest’anno, tuttavia, il presidente ERSU Alessandro Cappellani ha optato per la futura pubblicazione, sul portale online dell’ente, di tutti i lavori dei concorrenti: “Sono molto contento del risultato avuto – dichiara lo stesso Cappellani – in virtù dell’argomento delicato sviluppato benissimo. Perciò invito tutti gli studenti a concorrere per il prossimo concorso in occasione della Giornata della memoria”. Gli fa eco anche la presidente di giuria, l’esperta Sarah Muscarà: “Ogni anno ci sforziamo di scegliere temi pregnanti e coinvolgenti, abbiamo letto riflessioni intelligenti e pertinenti su un’informazione libera ma anche controllata, in cui la memoria di chi ne è stato artefice deve essere un insegnamento. Agli studenti dico di scrivere riempiendo pagine, la scrittura è momento di riflessione e confronto“.
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