Si parla ancora di reddito di cittadinanza. La misura dovrebbe aiutare 6 milioni di italiani, ma sono ancora molti i dubbi su chi potrà usufruirne e in che misura.

Il reddito di cittadinanza aiuterà 6 milioni di italiani in condizione di povertà. Sono queste le premesse che hanno portato allo sforamento del deficit al 2,4% nella speranza di racimolare i 10 miliardi necessari a rendere effettiva la misura promossa dal M5S in campagna elettorale.
Come funziona e chi potrà farne richiesta?
Secondo le prime ipotesi, nell’arco di tre anni (prorogabili) verranno erogati 780€ mensili, ma la cifra è stata calcolata per un single, ma varierebbe secondo un meccanismo a integrazione. Ai pensionati, per esempio, si aggiungerebbero in media 300€ alla pensione minima o quella sociale; un disoccupato (percettore di stipendio) o un lavoratore con un reddito molto basso si stima che a essere erogati saranno 480€ mensili. A ricevere la cifra massima sarebbero i lavoratori disoccupati che non risulteranno percettori di stipendio. La cifra subirebbe delle variazioni con l’aumento dei componenti del nucleo familiare.
La proposta prevede che siano i Centri per l’impiego a occuparsi della presa in carico, il che potrebbe portare a un intervento sui centri, le cui performance a oggi sono considerate insoddisfacenti nella maggior parte dello Stato. Inoltre non si sa ancora se e in che modo verrà preso in considerazione l’Isee, come avveniva per il Rei (reddito di inclusione) che proprio a causa del periodo di validità dell’Isee ha tagliato fuori dalla misura molti potenziali richiedenti.
Per quanto riguarda invece i requisiti, per essere coperti dalla misura bisognerà ricercare attivamente il lavoro, aver completato il percorso di formazione (tagliando fuori gli studenti), involontarietà della disoccupazione e un basso reddito familiare. Rifiutare tre proposte di impiego ritenute “congrue” farà perdere il diritto a usufruire della misura.
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