Viaggi in treno troppo lunghi, trasporti insufficienti. La regione Sicilia è un fanalino di coda. Ma la tecnologia potrebbe sistemare il problema.
La Sicilia è da sempre terra di contraddizioni: lo è nelle questioni legate all’ambiente e in quelle amministrative e, se possibile, lo è ancor di più in quelle legate al trasporto pubblico. Gli autobus sono rari e cadenti, ma la situazione peggiore è quella dei treni, che rendono gli spostamenti dalla parte orientale e quella occidentale un vero viaggio della speranza.
Le soluzioni esistono e accedervi potrebbe essere più semplice di quanto sembri. Si chiama Hyperloop, viene definita tecnologia futuribile per il trasporto di merci e persone all’interno di tubi a pressione in cui le capsule sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria. La richiesta arriva da una deputata regionale del M5S, Stefania Campo, che chiede al governo Musumeci di coinvolgere le università dell’isola in uno studio sulla fattibilità di impianti sul territorio. Non è fantascienza, ma una tecnologia dei trasporti che parla siciliano che non è mai stata applicata e collegherebbe Palermo a Ragusa in appena 20 minuti.
“Nella settimana della mobilità sostenibile – dichiara la deputata – spiace constatare come la Sicilia che era la patria della sperimentazione di forme di mobilità innovative e non inquinanti, ci sono progetti che giacciono nei cassetti. Un esempio? Nella Biblioteca centrale della Regione Siciliana a Palermo, sono conservati i progetti Hyperloop, il mega tubo-galleria depressurizzato all’interno del quale corrono treni a levitazione magnetica con un modello embrionale chiamato IAP3. Quello che sta realizzando il patron di Tesla Elon Musk a Dubai, negli States e in Russia, in Sicilia sarebbe stato già realtà dato che negli anni ‘70 era partita la sperimentazione sulla tratta Trapani-Milo”.
La nostra regione subisce ogni giorno disagi dovuti alla condizione pietosa delle strade e delle ferrovie mentre in Germania si inaugura il primo treno a idrogeno. Risalgono alla fine degli anni ’60, continua la deputata pentastellata, i documenti che attestano gli studi condotti dal professor Giovanni Lanzara negli Stati Uniti finanziati anche dalla regione che hanno portato allo sviluppo del primo prototipo di convoglio che viaggiava su binari in calcestruzzo. In seguito, la ricerca ha portato all’aderenza magnetica e un prototipo di treno a levitazione magnetica per il trasporto ad alta velocità che è stato sperimentato all’inizio degli anni ’70 all’interno dell’ex aeroporto militare di Trapani-Milo.
Nel frattempo si chiede al governo regionale se non sia il caso di aggiungere nel prossimo Piano Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità (PIIM) un’attività di supporto allo sviluppo delle nuove tecnologie, magari grazie anche a finanziamenti pubblici e privati e i fondi europei dedicati. Hyperloop potrebbe essere la soluzione a molti dei problemi della regione e un ottimo balzo in avanti nel settore del trasporto a livello mondiale.
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