LiveUnict consiglia 10 serie TV, diventate cult, da vedere almeno una volta nella vita.
Nel mondo delle serie TV esistono titoli che, per la tematica originale, la qualità del prodotto e un cast di tutto rispetto, sono entrati nell’olimpo dei cult.
Si tratta soprattutto di titoli celebri che nel corso della loro messa in onda (ma anche alcuni anni dopo) hanno ottenuto molto successo tra i telespettatori. Merito anche di un’ottima pubblicità, del passa parola e anche della tecnica suspance, adottata episodio dopo episodio, che le hanno rese le serie migliori di sempre.
Noi di LiveUncit abbiamo selezionato 10 serie TV che, per le qualità sopraelencate, meritano di essere viste almeno una volta nella vita.
La madre di tutte le serie TV continua ad attirare telespettatori anche grazie alle repliche inserite nel palinsesto dei canali liberi. Friends è un cult. Lo si evince dal fatto che battute, parole e gesti tipici della serie siano entrati nel dizionario comune. Si tratta anche di una serie che ha ispirato altri produttori tanto da portare sul piccolo schermo prodotti somiglianti (basti pensare ad How I Met Your Mother). Una di quelle che merita davvero di essere vista almeno una volta nella vita.
Lost, designata come la “serie per eccellenza”, è andata in onda dal 2004 al 2010 per ben 6 stagioni. La sua trama intrecciata, alle volte complessa, è stata il punto di forza di tutta la serie, acclamata dalla critica e dal pubblico. A far da padrona è anche la qualità, basti pensare che soltanto il pilot è costato 12 milioni di dollari.
Game of Thrones, con grande rammarico dei fan, si sta avvicinando al suo “The End”. La serie pluripremiata metterà un punto alla sua trama complicatissima a partire dall’autunno del 2019, con l’uscita dell’ultima attesissima stagione. Perché GoT merita di essere vista? Perché è una di quelle serie mai scontata, ma ricca di colpi di scena. Perché con il “Trono di Spade” viene abbattuta la teoria che al personaggio principale spetti una lunga vita fino alla fine della serie. Perché l’intreccio è interessante, ogni personaggio – seppur minore – ha un ruolo ben preciso, le location e gli abiti sono da lode e il cast è una grande rivelazione nel mondo hollywoodiano.
Da 11 anni Sheldon Cooper & Co. ci fanno ridere a crepapelle con le loro avventure scientifiche. The Big Bang Theory, come Friends, è una serie dai toni umoristici ma di grande impatto e rilievo. Il successo ha portato anche alla creazione di uno spin-off, The Young Sheldon, basato sull’infanzia del giovane Cooper.
Stranger Things è un caso molto singolare. A pochi giorni dall’uscita della sua prima stagione (prodotta da Netflix) ha raggiunto alti livelli di interazione che, forse, neanche i produttori stessi si aspettavano. La serie è diventata sin da subito un fenomeno mediatico, elogiata con meme, gif, riferimenti alla serie stessa sui social e vendita di gadget inerenti alla produzione.
Breaking Bad è stata considerata dalla critica come una delle migliori serie televisive mai realizzate. B.B. è stata soprattutto elogiata per le interpretazioni degli attori, per la sceneggiatura e per la regia.
BoJack Horseman, l’unica serie animata in lista, è un’aperta critica al divismo hollywoodiano. Il protagonista è una star di una sit-com anni ’90 che vive nel ricordo dei successi passati. Caratteristica della serie è la convivenza di personaggi umani con animali antropomorfi.
È la serie del momento, nonché prima produzione di successo non americana. La casa di carta è diventata cult grazie a diversi elementi: le tute rosse, le maschere di Dalì, l’anonimato tramite nomi di città straniere e per aver riportato in auge “Bella Ciao”.
Black Mirror non segue una trama, tant’è che ogni puntata ha personaggi ed ambientazioni diverse, ma segue un filo conduttore: la tecnologia che ha influenzato prepotentemente la nostra vita. Possiamo considerare Black Mirror più un esperimento sociale che una serie.
Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo pensato a Narcos, la serie basata sui cartelli del traffico di droga. Narcos nasce da fatti realmente accaduti in Colombia e in Messico tra gli anni ’80 e ’90, come la ricerca di Pablo Escobar – considerato il re del narcotraffico colombiano e autore di atti terroristici nei confronti di politici-, e dei fratelli Rodríguez Orejuela del cartello di Cali.
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