Un quartiere di lussuose ville romane nel cuore di Taormina entra a far parte grande patrimonio artistico-architettonico. Per la verità, come riporta La Repubblica, si tratta di un tesoro nascosto all’interno di una proprietà privata che, scoperto agli inizi del Novecento, durante lavori nel giardino dell’hotel San Pancrazio. Oggi, grazie alla sinergia tra enti pubblici e privati, 45 studenti provenienti da università di tutta Italia e non solo, sotto la guida dell’Ateneo di Messina, della Soprintendenza e del Cnr, sono impegnati a riportare in luce le domus romane di Taormina.
Dopo anni di abbandono, gli scavi hanno scoperto tre ville romane con pavimenti a mosaico e ricche decorazioni parietali che saranno visitabili all’interno di un museo en plein air, aperto non solo ai clienti del lussuoso albergo, voluto dalla proprietà dell’hotel che qui risorgerà. È la società Luxury collection infatti a finanziare le indagini archeologiche per un esperimento che ha ottenuto il benestare dell’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa.
Già da ora, si possono ammirare già adesso gli ambienti della Domus 1, una casa nobiliare di età romana con mosaici e cortile circondato da colonne, una strada lastricata che separa le due case, e ancora una seconda abitazione con pitture parietali e decorazioni a testimonianza di un quartiere residenziale della Taormina romana, a 200 metri dall’area del foro di Tauromenion e di fronte al tempio di Iside e Serapide che ospita oggi la chiesa di San Pancrazio. Infine è stata anche trovata una terza Domus distrutta alla fine dell’Ottocento.
Il quartiere romano con le domus e le ville lussuose sembra ricordare alcuni motivi dei magnifici resti di Pompei. Al termine dei lavori, il museo potrebbe diventare un luogo di grande attrazione per la città di Taormina, costituendo una tappa all’itinerari storici-artistici continuità con opere come il Teatro Greco Antico di Taormina, espressioni delle più antiche civiltà, greca e romana, che hanno vissuto nell’Isola.