Nell'occhio della bufera un decreto attuativo della Buona scuola che prevederebbe l'esclusione dei laureati senza specialistica per gli esili nido a partite dal prossimo anno accademico.
Sono circa 50mila le maestre che potrebbero restare senza lavoro a causa del decreto attuativo della Buona scuola che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico. Se prima del suddetto decreto, per diventare educatori nei nidi bastava una laurea in Scienze dell’educazione, con la riforma è necessaria anche la specialistica per la prima infanzia.
Nello specifico il decreto legislativo 65/2017 stabilisce che, a partire dal 2019/2020, potranno essere assunti come educatori negli asili nido solo i laureati in Scienze dell’Educazione L19 con un indirizzo specifico per educatori nei servizi educativi per la prima infanzia.
Da qui la protesta delle maestre che chiedono, attraverso una petizione, di non rendere retroattiva la norma soprattutto perché l’indirizzo in oggetto non è ancora attivo in tutte le università.
I regolamenti didattici fino agli anni 2017/18 prevedevano fra gli sbocchi professionali anche i servizi per la prima infanzia. Inoltre ad un anno dal decreto non sono stati ancora definiti dal MIUR i requisiti che l’indirizzo per la prima infanzia dovrebbe avere.
Il problema si pone non solo per coloro che hanno già conseguito una laurea, ma anche per chi ha già intrapreso il percorso universitario sapendo che lo avrebbe portato subito dopo allo sbocco lavorativo desiderato.
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