Gli Esami di Stato sono ormai alle porte, e per migliaia di studenti è iniziato il countdown fatto di ansia e paura. La Maturità 2018 prenderà il via giorno 20 giugno a partire dalle 08.30, come di consuetudine la prima prova sarà il tema d’italiano e già sul web impazzono le probabili tracce che terranno impegnati gli alunni per circa sei ore, in quel primo giorno.
Giovedì 21 giugno sarà il giorno della seconda prova, la durata dipende dalle discipline che caratterizzano i vari istituti ma sarà compresa tra le 4 e le 8 ore (tranne per i Licei musicali, coreutici e artistici in cui la prova si può svolgere in due o più giorni). La terza e, per molti, ultima prova è fissata per lunedì 25 giugno sempre alle 08.30.
Ma per gli studenti non finisce qua, la maggior parte a distanza di qualche giorno avranno il temuto esame orale. Mentre dovranno sostenere un’altra prova scritta gli studenti iscritti negli Istituti tecnici presso i quali sono presenti i progetti sperimentali di doppio diploma italo-francese Esabac ed Esabac Techno e nei Licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese. Esame che si terrà giovedì 28 giugno (ore 08.30).
A sottoporsi a questa inevitabile tortura saranno davvero in migliaia: 509.307 tra studentesse e studenti e 12.865 saranno le commissioni che avranno il compito di valutarli. Maturità che “preoccupa” anche presidi e professori, infatti mentre gli studenti cercano probabili temi svolti e modi per copiare e farla franca, i dirigenti scolastici dettano legge.
Emblematico è il caso del liceo scientifico Pacinotti, dove la preside Valentina Savona con largo anticipo ha già annunciato il dress code per il 20 giugno. La dirigente scolastica afferma che il vestiario è segno di maturità e civiltà, e ogni anno fa girare questa circolare, costringendo gli alunni a seguire regole ferree. In realtà, il dress code deve essere rispettato durante tutto l’anno infatti la dirigente scolastica ha dichiarato, a L’Unione Sarda: “Abbiamo un regolamento in vigore: niente cappellini da baseball, auricolari, mani in tasca”. E così, per gli Esami di Stato, sono stati banditi minigonne, bermuda, jeans a vita bassa, magliette corte e/o scollate ma anche infradito e ciabatte perchè, dice la preside: “Il vestiario deve essere adeguato, la scuola non è una spiaggia”.