Giornata Mondiale dell'Ambiente: oggi, viene celebrata in tutto il mondo ma in realtà l'inquinamento è alle stelle. La Sicilia è una delle regioni italiane che inquina di più.
Oggi, 5 giugno, in tutto il pianeta si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Iniziativa indetta dall’Onu che, quest’anno, ha deciso di focalizzare l’attenzione sull’inquinamento dei mari e degli oceani, causato in primis dallo smaltimento della plastica.
L’Unep, l’agenzia ONU per l’ambiente, ha dichiarato che ogni anno vengono riversati nelle acque 8 milioni di rifiuti plastici, ovviamente rifiuti che l’ambiente riesce a smaltire solo dopo anni, causando la distruzione degli habitat sottomarini. Se si pensa che solo in un minuto, nel mondo, vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica e che solo una piccolissima parte viene riciclata si può comprendere quali danni è capace di fare l’uomo. Per questo, la Commissione Europea ha proposto norme più stringenti per il consumo di prodotti monouso in plastica cercando di contrastare questa emergenza. L’obiettivo è quello di utilizzare materiali capaci di dissolversi nell’ambiente.
E in Sicilia, qual è la situazione? I risultati non sono positivi: secondo l’ultimo rapporto Ispra la raccolta differenziata è pari al 15,4% (30 punti inferiori alla media nazionale), i rifiuti solidi che vanno in discarica invece sono l’80%. Inoltre, nel 2016 sono stati interrati circa 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti dei 2,3 prodotti: uno dei quantitativi più alti tra le varie regioni d’Italia, si pensi che la Lombardia ha interrato solo il 4% dei rifiuti prodotti, pur essendoci il doppio della popolazione.
Secondo il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica infatti la Sicilia occupa l’ultimo posto in Italia. Per questo motivo il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, ha così dichiarato: “Auspichiamo che ogni singolo cittadino consumatore accresca la propria consapevolezza in materia di tutela ambientale celebrando questa giornata a partire dai piccoli gesti quotidiani – e conclude – è necessario che il Governo ed il Parlamento regionale prendano provvedimenti per arginare e superare l’emergenza, proiettando la nostra terra ad allinearsi con le attuali normative europee altrimenti i cittadini siciliani, oltre a pagare tariffe tra le più onerose e avere servizi tra i peggiori d’Italia, dovranno ripagare costantemente e per decenni le salate multe sancite dall’Unione Europea”.
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