Quella che poteva essere la storia di un migrante come altre rivela invece un lietissimo finale. Dopo aver viaggiato per giorni e rischiato di morire per arrivare in Italia, Tawfik ha ottenuto quello che voleva: una laurea in Economia.
Tawfik era un semplice ragazzo di 17 anni, nel 2006, nato a Telbana (a nord-est del Cairo). La sua era una famiglia semplice, di gente contadina. Il padre era imam e voleva che il figlio diventasse sacerdote come lui. Ma le condizioni economiche non erano buone: Tawfik capiva che si andava avanti a fatica e i suoi fratelli d’estate erano costretti a lavorare nei campi di cotone. Quindi, anche lui segue la massa, si affida ad un barcone e va in cerca di fortuna in Europa.
Il 17 dicembre 2006 arriva a Porto Licata, dopo tre giorni passati in mare, con altri 647 migranti. Ha una t-shirt totalmente inzuppata d’acqua e ha sofferto il freddo ma non si lascia scoraggiare: ora inizia l’avventura. Vuole e, in parte, ha l’obbligo di mandare i soldi a casa. È partito per quello e vuole portare a termine il suo “compito”.
In Italia capisce che deve sapersi dare da fare: ha bisogno di imparare l’italiano, aveva delle basi di inglese ma non sarebbe bastato. Così annota tutte le parole che non conosce, inizia nel centro siciliano di prima accoglienza e continua mentre scappa, con dei coetanei, verso Milano. Si trasferisce a Cormano e cerca di fare tutto il possibile, lavora come: muratore, imbianchino, traslocatore, magazziniere, giardiniere.
Arrivano i primi soldi e vengono spediti a casa, per lui compra un vocabolario arabo-italiano, si iscrive ad una scuola media serale e studia. Incontra tanta gente sul suo cammino e riesce ad avere un contratto, provvisorio, alla reception di un albergo: ormai l’inglese lo padroneggia, parla anche il francese e in italiano si fa capire bene. È molto timido ma con gli ospiti ci sa fare e anche con la contabilità. Nel frattempo decide di continuare gli studi, si iscrive all’istituto serale turistico professionale, affronta gli esami e viene promosso. Ritorna nel suo paese, riabbraccia la sua famiglia ma bisogna ripartire. Decide di iscriversi all’università: poteva frequentare mediazione linguistica ma conosceva già le lingue, voleva avventurarsi in qualcosa di nuovo. Opta per Economia alla Cattolica e il 28 marzo ottiene la laurea con una tesi di Metodologie e determinazioni quantitative ovvero Bilancio, la materia più difficile del corso.
Ora Tawfik si è iscritto alla specialistica sempre di Economia alla Cattolica, che offre corsi serali, continua a lavorare in hotel dove si occupa anche dell’amministrazione. Ha tanti progetti per il futuro: vuole cambiare casa e ospitare ragazzi migranti bisognosi d’aiuto. Non gli importa di che religione, nazionalità o sessualità siano. Non si può avere paura “dell’altro”, se l’avessero avuta di lui non sarebbe arrivato dove è arrivato oggi.
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