Al piatto più amato della tradizione italiana spetta un giorno intero. Preparatevi a seguire l'hashtag #CarbonaraDay nelle prossime ore per partecipare a un evento mondiale.
Si sa: quando si parla di cibo, noi italiani vogliamo dire la nostra. Sempre. Dalle teorie sulla cottura perfetta della pasta a quella ricetta che “sì, se ti vedesse mia nonna adesso le verrebbe un infarto”. La cucina è una tradizione, basti pensare agli interminabili pranzi domenicali con i parenti, le scampagnate con gli amici, impariamo a distinguere i sapori già in tenera età e solleviamo lo scudo della tradizione contro chiunque rappresenti una minaccia.
Se c’è un piatto che non ci stancheremo mai di difendere da quei barbari d’oltreoceano che “si ostinano a metterci in mezzo il pollo” è la pasta. E fin qui siamo tutti d’accordo. Ma c’è una ricetta che è stata in grado di creare una spaccatura all’interno del Belpaese ed è indubbiamente una delle più riconosciute e amate, anche all’estero: la carbonara.
#CarbonaraDay sarà l’hashtag protagonista delle prossime ore: a partire dalle 12 di oggi, fino alle 14, sarà possibile seguire l’evento organizzato dai pastai di AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e IPO (International Pasta Organisation). Già l’anno scorso sono state più di 83 milioni le persone coinvolte nell’evento mondiale dedicato a quello che rimane uno dei piatti che meglio rappresentano l’Italia culinaria: genuina, semplice e piena di carattere.
Sappiamo tutti quali ingredienti vanno utilizzati e quali no, ma conosciamo davvero le sue origini?
C’è chi la vedrebbe un retaggio dei Carbonai (in romanesco Carbonari), che sceglievano ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Probabile evoluzione del piatto “cacio e ova” appartenente alla tradizione abruzzese, veniva consumato nel corso dei lunghi turni e spesso con le mani.
Secondo alcune teorie, la pasta alla carbonara è un piatto relativamente recente, poiché non è reperibile nel classico libro di ricette romane edito da Ada Boni negli anni ’30. Una di queste mette al centro il ruolo degli Alleati ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. In seguito alla liberazione di Roma nel ’44, arrivò nei mercati romani il bacon – e questo spiegherebbe perché, a differenza di altre ricette, qui bacon e guanciale vengano spesso considerati ingredienti equivalenti. Con il bacon arrivò anche il suggerimento dei militari americani di unire tre degli ingredienti più familiari e facili da reperire – le uova in polvere delle loro razioni militari, la pasta e la pancetta – che venne subito accolto dai cuochi locali.
Esistono molte variazioni, alcune considerate “da evitare” mentre altre iniziano a trovare il loro piccolo spazio nella vastissima offerta culinaria nostrana.
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