Esplode palazzina nel centro storico a Catania: tre le vittime. La Procura etnea apre un'inchiesta.
La Procura etnea ha aperto un’inchiesta e sequestrato l’abitazione che è esplosa ieri sera a Catania, dove intorno alle 20.00 si è sentito un boato in via Garibaldi, al civico 325, angolo con via Plebiscito. I Vigili del Fuoco, che si trovavano sul posto, stavano cercando di intervenire dopo aver ricevuto la segnalazione per una fuga di gas. Secondo una prima ricostruzione, la squadra avrebbe utilizzato una motosega per tagliare la porta e alcune scintille avrebbero scatenato lo scoppio.
La ricostruzione è stata smentita dai Vigili del Fuoco: al momento si ritiene che l’esplosione sia avvenuta dall’interno verso l’esterno, ma si continua a indagare per cercare di capire cosa sia accaduto.
“Dolore per la perdita dei due colleghi e per il civile che hanno perso la vita ieri sera per l’esplosione avvenuta a Catania in un locale adibito alla riparazione di biciclette – hanno comunicato i Vigili del Fuoco – La squadra era intervenuta per la segnalazione da parte di una persona presente sul posto di una fuga di gas nel centro storico cittadino, in via Garibaldi. La squadra di cinque uomini, dotati di esplosimetro, si è avvicinata all’ingresso dell’attività e, constatando la presenza del titolare all’interno, si apprestava ad entrare, quando veniva investita dall’esplosione. Con riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, si precisa che non emergono al momento elementi che indichino un innesco provocato dall’esterno per l’uso di attrezzature da parte dei vigili del fuoco. Sono in corso gli accertamenti per stabilire la dinamica dell’evento”.
Tre le vittime, tra cui due pompieri e un civile. Si tratta dei vigili del fuoco Dario Ambiamonte, 40enne di Catania, e Giorgio Grammatico, 30enne di Trapani. Morto anche il sessantenne Giuseppe Longo, che viveva nella palazzina e che riparava le biciclette. Pare che sia stato l’uomo stesso a chiamare i soccorsi e a segnalare la fuga di gas.
Nell’esplosione sono stati coinvolti anche il caposquadra Marcello Tavormina e il vigile Giuseppe Cannavò, intervenuti nell’operazione. Adesso si trovano all’ospedale Garibaldi di Catania in rianimazione: uno ha riportato un trauma polmonare e l’altro un trauma cranica con la teca avallata. Un quinto vigile si trovava invece all’interno del mezzo di soccorso, che lo ha fortunatamente riparato dalla deflagrazione.
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