Di recente, è stato pubblicato il bando per il concorso docenti 2018, che scadrà il 22 marzo. Il concorso, privo di un punteggio minimo, consiste in una prova orale di simulazione di una lezione, durante la quale sarà valutata la competenza metodologico-didattica e la conoscenza di una lingua straniera. Dopo il concorso, verrà stilata una graduatoria di merito per l'accesso al FIT.
Adesso si risponderà alla domanda che molti, sul web, si sono fatti circa il concorso docenti 2018: che cosa accadrà dopo il concorso? Fondamentalmente, dopo il concorso ci sarà il contratto a tempo indeterminato, ma questo non avverrà subito: infatti, i candidati saranno chiamati dalle graduatorie annualmente e sulla base dei posti disponibili in tutte le regioni e gradualmente immessi al terzo anno di Fit.
Il Fit è un percorso di tirocinio volto a valutare le competenze e le capacità dei docenti durante le lezioni. Esso consta di tre anni, ma i candidati abilitati saranno immessi direttamente al terzo anno che viene retribuito come un normale contratto annuale di supplenza. Il terzo anno di Fit è regolamentato dal Decreto Minesteriale n° 984 del 14 dicembre 2017: i docenti faranno lezione affiancati da un tutor scolastico che ne valuterà le competenze in itinere.
L’anno Fit consiste sostanzialmente in un percorso di ricerca-azione, teorizzato da molti pedagogisti: si tratta di un tipo di formazione e di ricerca che avviene sul campo, imparando direttamente dalle situazioni di tutti i giorni. Sebbene i candidati siano già in possesso delle competenze adeguate, mediante la ricerca-azione dimostreranno al tutor che li valuterà la loro preparazione. La ricerca-azione consiste dunque principalmente nella capacità del problem solving, ovvero di come comportarsi nelle situazioni problematiche tenendo conto di tutti gli alunni presenti in classe, delle individualità da analizzare e del clima ambientale. Tutti questi concetti teorici sono insiti nei programmi di didattica e di pedagogia afferenti ai 24 CFU, che i candidati dovranno mettere sostanzialmente in pratica.
Al termine dell’anno di Fit, i docenti dovranno partecipare ad una valutazione complessiva, alla quale potranno accedere soltanto se avranno espletato i 180 giorni di servizio, di cui 120 riservati all’attività didattica. L’esame consisterà in un colloquio basato sulla relazione delle attività svolte nel corso dell’anno: la commissione riceverà le relazioni stilate dal tutor e dal dirigente scolastico almeno 5 giorni prima della prova.
In caso di assenza del candidato, il percorso Fit sarà dichiarato non superato, ma è possibile comunque rinviare la prova solo una volta e solo per certificati problemi di salute. Soltanto se il candidato supererà positivamente la valutazione, allora potrà firmare il contratto a tempo indeterminato presso la medesima struttura dove ha compiuto il Fit. Se non si supererà il colloquio, il contratto sarà da considerarsi risolto, ma in quel caso subentra un problema: il percorso Fit non si può ripetere e il candidato che intenderà insegnare dovrà presentarsi ad un successivo concorso.
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