Il Movimento per la Libera Docenza Universitaria, che ha proclamato lo sciopero con astensione dagli esami, incontra la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli.
Faccia a faccia, i docenti del Movimento per la Libera Docenza Universitaria hanno incontrato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Su tutto il territorio nazionale, dall’1 giugno al 31 luglio 2018, ci sarà una nuova protesta che, potremmo definire, di massa, considerando che al momento le adesioni certe sono quasi 7000. È questo infatti il numero delle firme ufficiali apposte sulla lettera di proclamazione del Movimento, che attorno a un tavolo ha discusso con la ministra degli scatti stipendiali, “ancora argomento insoluto non avendo avuto risposte completamente soddisfacenti. Abbiamo precisato che qualcosa ci è stato dato, ma in modo disomogeneo e troppo ritardato nel tempo, dando luogo a insoddisfazione ampia”, precisano i docenti.
Il secondo passo del Movimento è stato proporre 6000 posti da docenti associati, 4000 da ordinari, 4000 da ricercatori di tipo B e 80 milioni per borse di studio destinate a studenti. Ma si è parlato anche della “necessità di motivare il personale docente […] che è la vera ricchezza dell’università italiana. – spiegano i professori del Movimento – Ha continuato a lavorare bene, nella speranza di un cambiamento, in tutti gli anni recenti, fra le mille difficoltà. Ha così permesso all’università, malgrado tutto, di restare, come era prima, all’ottavo posto al mondo in termini di ricerca (dati OCSE) e di continuare a laureare giovani apprezzati in tutto il mondo. La demotivazione porterebbe invece in breve a un declino inarrestabile con grave danno per l’Istituzione”.
Tuttavia il Movimento per la Libera Docenza Universitaria non è un sindacato, o almeno è questo che avrebbe fatto notare la ministra Fedeli, che ha ascoltato le richieste, sottolineando che i tempi sarebbero davvero stretti, considerano che mancano solo un paio di settimane alle prossime elezioni del 4 marzo. Tra le attività immediate, il Movimento ha quindi richiesto la rettifica della nota ministrale, seconda la quale i professori assunti a valle della legge Gelmini vengano assoggettati al blocco degli scatti, così come l’abolizione del vincolo delle assunzioni.
“La legislazione attuale al riguardo è il D.L. 112 del 2008. – ha concluso il Movimento – Sanciva fino al 2017 il blocco più o meno pesante del turnover. Dal 2018 in avanti il turnover invece è sbloccato, ma resta il vincolo, per le Università, di poter assumere ogni anno (detto in breve) tanti Docenti quanti ne siano andati in pensione l’anno prima. Abbiamo chiesto che tale vincolo sia abolito. La Ministra, riassumendo sinteticamente, ci ha detto che tale provvedimento deve entrare, in qualche modo, in un provvedimento più ampio di riorganizzazione dell’Università che non c’è il tempo di varare”.
Si è risolto dunque in un nulla di fatto l’incontro tra il Ministero e i docenti del Movimento, che sembrano aver confermato lo sciopero della sessione estiva 2017/18.
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