Dopo l'incidente dello scorso luglio, che aveva tolto la vita a un giovane studente universitario, il Comune è stato chiamato a rispondere per evitare un altro simile e terribile episodio.
Nel luglio dello scorso anno, un terribile incidente stradale aveva tolto la vita a uno studente universitario, Danilo Di Majo. Il giovane, mentre attraversava le strisce pedonali nei pressi della Cittadella Universitaria per tornare a casa, è stato travolto da una macchina in corsa, un pirata della strada di cui, ad oggi, non si hanno tracce dopo la sua fuga e l’omissione di soccorso. Danilo ero uno studente di Medicina e Chirurgia, originario di Enna. In seguito alla sua morte, i genitori hanno deciso di donare gli organi per continuare il sogno dello studente, prossimo alla laurea: aiutare e salvare la vita degli altri.
Danilo non vuole essere dimenticato né dalla famiglia, né da amici e colleghi che immediatamente si sono attivati per chiedere non solo giustizia, ma anche per non permettere che possa accadere un altro simile episodio. A tal proposito, era nata una petizione su change.org lanciata dagli studenti di medicina del Polo B come un grido di dolore e rabbia. Infatti, è così che si presenta il messaggio della petizione:
“Ricordiamo all’amministrazione della città che il luogo in cui Danilo ha perso la vita è un attraversamento estremamente pericoloso e, allo stesso tempo, molto trafficato da centinaia di studenti e cittadini. Quindi, al fine di evitare che un’altra persona possa perdere la vita così, chiediamo al sindaco della città di Catania di mettere in sicurezza il passaggio pedonale di cui sopra in maniera rapida, che non significa affatto temporanea, attuando un intervento efficace e sicuro per il bene di tutti noi”.
Dopo la petizione, non è cessata la spinta dei colleghi e, così, nel mese di ottobre dello scorso anno è stata organizzata una silente fiaccolata in memoria di Danilo. Una cerimonia di commemorazione e riflessione, in concomitanza con l’inizio delle lezioni del nuovo anno accademico. L’evento si è svolto presso l’aula studio “Cittadella” dell’Ersu di Catania, gestita da anni dall’Associazione Culturale LiveUnict. L’ente per il diritto allo studio, dopo i saluti istituzionali e il ricordo dei colleghi, ha intitolato l’aula studio alla memoria di Danilo.
Gli organizzatori dell’evento avevano affermato: “Percorreremo insieme la sua ultima strada il primo giorno del nuovo anno accademico, per ricordare lui che è stato ingiustamente privato del suo ultimo primo giorno di lezioni. La nostra e vostra presenza sarà importante anche per dare un segnale a chi di dovere che noi studenti non abbiamo dimenticato la tragica modalità dell’accaduto: nel silenzio, saremo rumore“.
E l’ossimoro ha iniziato a dare i suoi frutti. Infatti, la mobilitazione per la messa in sicurezza del passaggio pedonale nei pressi della Cittadella Universitaria è in evoluzione. I promotori dell’iniziativa, colleghi e amici di Danilo Di Majo, hanno fissato diversi incontri con l’amministrazione comunale che pare abbia preso seriamente la questione. L’ultimo incontro, avvenuto proprio prima dello scorso Natale, il 21 dicembre, ha messo in luce la determinazione nel voler arginare la situazione in tempi celeri, forte dell’appoggio di tutti coloro i quali hanno firmato e sostenuto la petizione. I promotori hanno esposto all’amministrazione la proposta di realizzare un ponte, soluzione ritenuta definitiva e migliore fra tutte. Tuttavia, la realizzazione di quest’ultimo richiede almeno tre anni e per questo motivo si è insistito sul fatto di avere delle misure provvisorie (segnali luminosi, autovelox, telecamere, strisce colorate salva pedone, ecc), affinché la situazione non rimanga la stessa. Il prossimo incontro con l’amministrazione è fissato per febbraio e, in quella data, si spera di avere degli obiettivi temporali da raggiungere.
Alessandra, una delle promotrici della mobilitazione, ha dichiarato ai microfoni di LiveUnict: “Ci teniamo a sottolineare che siamo colleghi, ma prima di tutto amici di Danilo. La sua scomparsa è un’ingiustizia e da questo accaduto tutto non può restare come era. Danilo è ogni studente che quotidianamente attraversa per andare all’Università. Non possiamo permetterci che riaccada ciò che è successo a lui. Noi come gruppo di amici, uniti sempre per questa causa, continueremo a farci sentire e ad essere presenti pretendendo delle risposte dall’amministrazione. Per le misure provvisorie faremo in modo che entro due mesi ci saranno. In un mondo diverso, in cui la politica ha veramente interesse per i suoi cittadini, dopo l’accaduto sarebbe stato naturale e spontaneo intervenire. Purtroppo non è così e per questa ragione siamo chiamati a non dimenticare e a lottare“.
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