Quest’anno il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie potrebbe essere a rischio. È stato indetto infatti uno sciopero che coinvolge tutto il personale docente e il personale ATA.
A proclamare lo sciopero è stata la SAESE (Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia), ma vi aderiscono anche i sindacati Anief e CUB scuola, per una manifestazione che si preannuncia molto partecipata. La notizia è confermata anche dal MIUR, che annuncia l’evento attraverso una nota emessa sul portale del Ministero.
Le ragioni della protesta vanno ricercate in una recente sentenza del Consiglio di Stato, per la quale i docenti con il solo diploma magistrale ottenuto prima del 2001 non avrebbero dovuto essere inseriti in GAE.
Molteplici le conseguenze della discussa sentenza. Innanzitutto, i numerosissimi diplomati inseriti in GAE nell’arco di questi anni corrono il rischio di essere cancellati dalla graduatoria ad esaurimento ed essere rispediti in seconda o terza fascia. Sono circa 60.000 i diretti interessati, ma potrebbero unirsi anche gli insegnanti della scuola secondaria e il personale ATA.
Il problema più grande è rappresentato dai lavoratori che dopo essere stati immessi nella graduatoria sono entrati in ruolo a scuola. I docenti interessati appartengono per lo più alla scuola dell’infanzia e a quella primaria, per un totale di oltre 5 mila lavoratori che potrebbero essere licenziati in massa; attraverso la protesta, si chiede che chi è stato ammesso in ruolo veda confermato il proprio posto di lavoro.
Sono già previste numerose manifestazioni. La principale si svolgerà a Roma, davanti alla sede del MIUR, ma altri eventi sono stati già proclamati e a riunirsi davanti agli Uffici Scolastici Regionali per chiedere risposte ci saranno anche Milano, Torino, Cagliari e Palermo.
Inizio lezioni a rischio, dunque. L’adesione allo sciopero o meno è a discrezione dei docenti, ma non è detto che le scuole siano chiuse, in quanto non ci sono certezze circa il numero di insegnanti aderenti all’iniziativa dei sindacati.
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