Grande riforma per la sanità italiana. Dopo una trafila politica durata quattro anni, il Ddl Lorenzin è stato approvato in Senato con 148 voti favorevoli e 19 contrari. Questo apre le porte a numerose novità che incideranno su oltre un milione di professionisti.
Si tratta di un decreto in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute, mirato a svecchiare i vecchi ordini professionali, introdurne nuovi e fare interventi per la trasparenza e la parità di genere. Alcuni ordini vengono trasformati in albi, alcune pratiche vengono riconosciute ufficialmente come professioni e si fanno più dure le pene contro l’esercizio abusivo della professione.
In materia di sperimentazioni cliniche dei medicinali a uso umano e sui requisiti dei centri autorizzati, il Ddl allinea l’Italia all’Unione Europea, attraverso l’introduzione della medicina di genere, un controllo più attento alla pediatria nei tria e coinvolgendo associazioni di pazienti. Vengono lanciate maggiori tutele per l’indipendenza delle sperimentazioni, si sancisce la brevettabilità dei risultati di ricerche non profit portate avanti in ambito pubblico. Dimezzato il numero dei comitati etici e si costituisce un Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali presso l’Agenzia italiana del farmaco.
Il Ddl Lorenzin introduce tre nuovi Ordini: uno per le professione infermieristica, con 436.000 iscritti complessivi, pari al 64% del totale, uno per le ostetriche con 20.000 professioniste coinvolte (3%) e uno per i Tecnici di Radiologia con 28mila operatori, a cui aggiungono le altre 17 professioni, che così portano il totale a 160.000, pari al 24 per cento. Si dà, inoltre, la possibilità di istituire da zero un Ordine specifico anche per i Fisioterapisti, con i circa 65.000 professionisti che costituiscono quasi il 10% del totale.
“Oggi nasce la Fnopi, – afferma Barbara Mangiacavalli, la presidente dell’ancora oggi Ipasvi (Federazione nazionale degli infermieri), la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, il più grande Ordine professionale italiano per numero di iscritti. Un traguardo per il quale gli infermieri hanno corso per oltre dieci anni, che conferma la crescita della professione e rende giustizia agli oltre 447mila professionisti che ogni giorno si dedicano all’assistenza dei più fragili e ai bisogni di salute delle persone”.
Il provvedimento pone l’accento sulla sperimentazione clinica e rende più stretti i criteri di ricerca per i centri autorizzati, ai quali è richiesto l’obbligo di accreditamento in tutte le fasi di sperimentazione, fin dalla prima. Sotto lo sprone del regolamento Ue 536/2014 che entrerà in vigore nel 2019, grande è l’interesse verso l’indipendenza dello sperimentatore, l’eliminazione dei conflitti d’interesse e la trasparenza delle sperimentazioni cliniche. Per favorire la ricerca, inoltre, sarà facilitato l’utilizzo di campioni biologici e l’ottenimento di compensi dalle attività portati avanti.
“Oggi è una giornata molto importante per la sanità italiana – ha dichiarato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin – e sono veramente orgogliosa dell’approvazione definitiva da parte del Senato del Ddl che porta il mio nome perché s’introducono fondamentali novità per tutto il settore e perché si aggiunge un nuovo tassello fondamentale al percorso di riforma del sistema. Questo Ddl, che presentai quasi 5 anni fa, ha avuto una gestazione lunghissima in Parlamento e introduce misure importantissime per la sanità e per 1 milione di persone che vi lavorano”.
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