Il periodo natalizio è, nella cultura di massa, uno dei periodi più felici dell’anno: per i più giovani, studenti e lavoratori fuori porta, è anche una ghiotta occasione per riabbracciare i propri cari, amici e parenti. Tuttavia, la felicità e l’emozione del ritorno a casa si scontrano sempre più con le tariffe dei voli nazionali verso l’isola, in parte poco accessibili, in parte ritenuti eccessivi; meno penalizzati invece coloro che ne approfittano per una gita fuori dall’isola.
Lo spostamento in aereo, vuoi per la tempistica, vuoi per chi ripone maggiore sicurezza nel mezzo, continua ad essere il più gettonato, sopratutto durante le festività, anche grazie alla maggiore celerità dei check-in online raggiunta negli ultimi anni. Con le cifre attuali, però, è tornata in auge l’idea dell’estenuante viaggio in pullman, dalle Alpi alla Conca d’Oro si sarebbe detto, se si pensa che la tratta Milano-Catania ha un costo di poco superiore ai 150 euro, mentre quella dalla Capitale scende anche sotto i 100; al contrario, nel periodo natalizio, le stesse tratte (ma aeree) sono accessibili solo con più di 700 euro (nello specifico, il volo Linate-Fontanarossa, operato da Alitalia, nel periodo clou tra 21 dicembre e 5 gennaio). Neanche le compagnie low-cost (Volotea, Vueling, Ryanair, per citarne alcune) rappresentano un valido piano B, considerando il livellamento dei prezzi cui devono necessariamente adeguarsi.
I rincari sui voli siciliani hanno scoraggiato migliaia di passeggeri: il conforto non arriva neanche dagli amministratori aeroportuali, che si dicono in trattativa sopratutto con la più contestata Alitalia. Una trattativa non semplice, considerando che, nelle politiche gestionali delle compagnie aeree i prezzi sono equilibrati in una maniera che favorisce i più audaci nel “bloccare” un posto e penalizza pesantemente gli amanti del last minute. Ed è in questi casi che sopravanza la nostalgia del viaggio in treno, quanto mai utopistico considerando lo stato della rete ferroviaria regionale o delle compagnie regionali, non più esistenti. Non resta altro che sperare che lo spirito natalizio prenda possesso dei vertici compagnie aeree, per un maggiore equilibrio sulla gestione dei prezzi, almeno per raggiungere la Sicilia.
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