Arrivano al Museo dello Sbarco di Catania, le storiche fotografie dell’artista statunitense Philip Stern, che immortalò i momenti dello sbarco degli Alleati in Sicilia.
E’ stata inaugurato al Museo dello Sbarco di Catania il Phil Stern Pavilion, un’esposizione permanente dedicata al fotografo americano testimone dello sbarco degli Alleati durante la Seconda guerra mondiale. Per l’inaugurazione del padiglione è stato scelto un grande poster strappato e una scritta che spicca sulle immagini di soldati tedeschi dilaniati dalle bombe: “No more wars, mai più guerre”.La promotrice dell’iniziativa Ornella Laneri, presidente della fondazione Oelle Mediterraneo Antico ha dichiarato “la nostra associazione ha come obiettivo l’arte del futuro, ma vogliamo cominciare guardando al passato dopo lo strappo. Ecco perché ho il piacere di donare alla città di Catania settanta opere, allestite in 700 metri quadri di padiglione, del grande fotografo Phil Stern che ho avuto il piacere di conoscere personalmente nel 2013, poco prima della sua morte.”
Il fotografo Philip Stern, infatti, è morto qualche anno fa, nel 2014 all’età di 95 anni, lasciando però una grande eredità storica grazie ai suoi scatti. Poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, Stern lavorò come apprendista in un laboratorio fotografico. Nel 1941 si arruolò come volontario negli U.S. Army Ranger, partì per il fronte e venne inviato prima in Tunisia, dove fu ferito. Dopo essersi ristabilito, seguì i Rangers nello sbarco in Sicilia, venendo nuovamente ferito, ma scattando delle suggestive immagini di in quel 10 luglio del 1943, che lo avrebbero reso famoso e che avrebbero fatto la storia. Anche se, finta la guerra, Stern iniziò una lunga una lunga e proficua collaborazione con l’industria del cinema americano, diventando anche il fotografo ufficiale del Presidente John Fitzgerald Kennedy, oggi viene ricordato per quelle fotografie dell’azione militare che stravolse le sorti della seconda guerra mondiale.
Massima gratitudine da parte dell’allestitore della mostra Ezio Costanzo, e da parte della città metropolitana di Catania, nei confronti dei donatori di queste opere che rappresentano un arricchimento della storia e del patrimonio di quest’isola e anche del Museo dello sbarco catanese fino a oggi molto concentrato su armi e morte e poco sul lato umano.