È già stato proclamato e se ne è tanto discusso. Parte oggi lo sciopero docenti dei professori universitari, che prevede la sospensione di un appello della sessione autunnale 2016/17.
“Inizia lo sciopero per ottenere lo sblocco definitivo delle classi e degli scatti stipendiali promosso dal nostro Movimento. Il primo passo per poter affrontare, se Voi lo vorrete, un successivo percorso altrettanto importante e impegnativo”, ha scritto il prof. Carlo Ferrero in un documento del Movimento per la Libera Docenza Universitaria.
Lo sciopero, che prevede la sospensione del primo appello tra il 28 agosto e il 31 ottobre, “è una occasione irripetibile per far capire a tutti una volta per tutte che i Docenti Universitari Italiani non sono più disposti a farsi trattare in futuro come sono stati trattati a partire dal 2010”. Secondo un nuovo documento pubblicato, alla base dello sciopero non ci sarebbero solo i mancati scatti stipendiali ma anche altre motivazioni non proclamate.
I docenti infatti non sono più disposti a “vedersi privare delle risorse che consentano al personale in servizio di progredire e ai giovani di accedere alla carriera universitaria; a vedersi negare le risorse per la ricerca che poi si vuole valutare senza averla neanche finanziata; a vedersi sommergere da una burocrazia quasi sempre inutile che sottrae tempo prezioso alla didattica e alla ricerca; a vedersi valutare con metodi discutibili; a vedere il diritto allo studio mortificato; a vivere in un clima di lavoro avvelenato di lotta fra poveri”.
All’inizio, con la pubblicazione del primo documento, i professori che avevano aderito erano circa 5444 di 79 atenei differenti. In realtà questo numero farebbe riferimento ai professori che hanno firmato la lettera di proclamazione dello sciopero: il Movimento per la Libera Docenza Universitaria ha precisato che chiunque può aderire, non solo i 5444 firmatari. Per saperne di più leggi Sciopero docenti: come funziona la sospensione degli esami.
Lo stesso documento invita tutti i docenti aderenti ad inviare la comunicazione del proprio sciopero al Miur e al proprio rettore. Per quanto riguarda gli studenti, si potrà rinviare di un solo appello nel periodo dello sciopero e si dovrà garantire un appello straordinario ai laureandi. Inoltre, sarebbe possibile organizzare assemblee con gli studenti per discuterne di questa iniziativa.
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