Il sentiero principale di accesso alla riserva, ovvero Scala Cruci, è interdetto al pubblico da luglio 2014, ma ai tanti frequentatori che la vedono come fonte di refrigerio estivo non sembra importare.
La riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile è ogni giorno meta di turisti e visitatori, anche se non dovrebbe essere così. Il sentiero principale di accesso all’oasi, ovvero l’antica e suggestiva scala Scala Cruci, è infatti interdetto al pubblico dal 4 luglio 2014 per il pericolo di smottamenti dai costoni rocciosi dello spettacolare canyon in cui scorre il celebre Kakyparis, fiume da cui prende il nome l’oasi.
Zona interdetta quella dei laghetti, anche al bagno. Ogni giorno, però, sono tantissimi a godere di questo paradiso naturale scavalcando il cancello chiuso posto all’ingresso o più semplicemente sfruttando il buco presente nella recinzione una decina di metri più avanti. Una storia che va avanti dall’estate 2014 quando un vasto incendio distrusse decine di ettari di vegetazioni e portò l’Azienda che gestisce il sito ad optare per la chiusura della riserva.
Una situazione potenzialmente “pericolosa” se si osserva la condizione in cui versano i sentieri dissestati. Oltretutto se una persona dovesse sentirsi male sul percorso – o mentre è in mezzo alle spettacolari piscine naturali – non c’è modo di chiamare soccorso esterno dato che i cellulari non prendono.
Un posto dunque magico che se da un lato si auto-preserva (il percorso per raggiungere le cascate è davvero duro), dall’altro rimane estremamente pericoloso anche a causa dell’assenza di istituzioni interessate al problema dei bagnanti che vi si recano nonostante il divieto.