Si è lanciato nel vuoto da una considerevole altezza, precisamente dal sesto piano del palazzo dell’ex facoltà di Ingegneria Chimica e Informatica di viale delle Scienze, togliendosi la vita sotto lo sguardo attonito di passanti e studenti. Teatro dell’orrore, per l’ennesima volta, l’Università degli Studi di Palermo non nuova, purtroppo e suo malgrado, ad atti estremi del genere.
L’episodio è avvenuto stamane, con l’uomo di circa 50 anni che si è lanciato nel vuoto. Ancora ignare le possibili motivazioni dell’estremo gesto, seppur qualche passante abbia dichiarato alle forze dell’ordine di averlo visto parlare animosamente al telefono prima di catapultarsi dalla finestra, con lo stesso cellulare che è stato ritrovato a pochi passi dal corpo. Sul posto è intervenuto immediatamente il 118, riscontrando la morte sul colpo dell’uomo, e lo stesso rettore palermitano Micari che ha confermato non trattarsi di una persona interna all’ateneo.
A pochi mesi dal settimo anniversario di morte del giovane ricercatore Norman Zarcone, che si gettò dalla finestra della facoltà di Lettere e Filosofia per un mancato riconoscimento al merito, e dello studente di 19 anni iscritto in Mediazione Linguistica, anch’esso lanciatosi dal settimo piano dello stesso edificio, l’ateneo palermitano piange incolpevole l’ennesima vittima.