Google tantissime volte si ritrova a svolgere il ruolo di medico “di fiducia”, se così si può dire, di coloro che stanno incollati allo smartphone e che, o per noia o per rapidità, preferiscono cercare con un click l’origine di un malore. Ma è nata un’app che faciliterà la ricerca.
Si chiama Ada ed è in grado di aiutare l’utente a riconoscere l’origine di un malessere. Nata in Gran Bretagna, l’applicazione sembra capace di fornire una prima diagnosi in base ai sintomi descritti dall’utente-paziente. Come nasce questa idea? Semplice, da una startup tra la città di Londra e la città di Berlino. In realtà per la sua realizzazione ci sono voluti ben sei anni, durante i quali sono stati coinvolti anche dei medici per uno sviluppo ottimale, ma soprattutto perché alla base dell’app c’era l’idea di un assistente artificiale proprio per i medici, solo dopo si è estesa alla comunità virtuale per intero.
Ada, dunque, può dare un primo supporto, una prima consultazione agli utenti, che ovviamente sono invitati a recarsi dal proprio medico curante, allo stesso modo vale per le ricerche online, perché nulla va trascurato quando c’è in gioco la nostra salute. Per questo motivo, infatti, dopo aver posto all’utente una serie di domande, Ada può addirittura mettere quest’ultimo in collegamento via chat con un medico specialista.
Ada si basa, come tutti i dispositivi attorno a noi, sull’intelligenza artificiale, creata dall’uomo per l’uomo, e cerca anche di rendere gli uomini più autonomi ed informati sul proprio stato di salute. Infatti, se da un lato pone tante domande per giungere ad una diagnosi e in caso rivolgersi ad un medico in carne ed ossa, dall’altro si basa sul principio che bisogna andare dal medico solo quando necessario. La società rassicura che l’app tiene conto della storia clinica del paziente, creando un vero e proprio diario e afferma che: “Ada è stata addestrata molti anni usando casi del mondo reale e la piattaforma è dotata di un’intelligenza artificiale sofisticata, combinata a una conoscenza base in grado di coprire migliaia di condizioni, sintomi e scoperte”.