Con la votazione favorevole della Commissione Lavoro alla Camera si è quasi messo fine all’utilizzo dei buoni lavoro, i tanto discussi Voucher. L’emendamento abroga gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act dedicati al lavoro accessorio su “definizione e campo di applicazione”; “disciplina del lavoro accessorio” e “coordinamento informativo a fini previdenziali”.
Diverse sono state le reazioni da parte di sindacati e federazioni. “Il sistema dei voucher va cambiato, non abolito, si è abusato dei buoni lavoro, devono essere tolti dall’industria, dall’edilizia e dall’agricoltura, ma sono un modo per fare emergere il lavoro nero nei servizi alla famiglia. Credo che si debba tornare alla Legge Biagi”, ha commentato la segretaria della Cisl Annamaria Furlan. “Le modifiche ai voucher che si sentono in questi giorni non ci trovano assolutamente d’accordo. Tant’è che piuttosto di una modifica fatta in questa maniera, assolutamente demagogica, preferiamo la consultazione referendaria: siamo certi che gli italiani partorirebbero una soluzione meno catastrofica di quella proposta”, rileva invece con una nota Fida – Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Oggi il governo dovrebbe tradurre in decreto la decisione della commissione e, di fatto, entrando in vigore, i buoni non potranno più essere venduti. Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge, ha spiegato: “Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati”.