A lanciare l’allarme è il Ministero della Salute, riportando che l’aumento dei casi di morbillo in tutta Italia è legato al sempre più crescente numero di genitori che scelgono di non far vaccinare i propri figli.
Il Ministero della Salute ha reso noto che nel primo periodo del 2017 sono già stati segnalati più di 700 casi di morbillo, cifra che registra un aumento del 230% rispetto ai casi segnalati nel periodo corrispondente dell’anno scorso. La fascia più colpita risulta essere quella dei giovani, di età compresa tra i 15 e i 39 anni e le regioni che hanno censito maggiori segnalazioni sono il Piemonte, il Lazio, la Lombardia e la Toscana.
Il Ministero stesso spiega che tale incremento ”è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori” ed imputa la circolazione del virus nella nostra penisola “a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi”. A detta di Milena Lo Giudice, pediatra e componente del tavolo tecnico per le vaccinazioni dell’assessorato alla Salute di Palazzo d’Orleans, in Sicilia le “sacche di resistenza” più forti sarebbero collocate nelle aree del messinese e del catanese.
La vaccinazione contro il morbillo è tra quelle più raccomandate dai medici, è annoverata tra le vaccinazioni gratuite e regolata da un Piano nazionale specifico già varato due anni fa, nondimeno la ministra Lorenzin evidenzia come già “nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella PA di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione”.
Tra i provvedimenti necessari che si prevede di adottare per far fronte all’emergenza morbillo, la ministra Lorenzin annovera “maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l’accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale“.
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