Il parroco don Santo Conti, dopo aver portato con impegno e dedizione l’istanza per l’ingresso della 13esima candelora in onore di Sant’Agata, ha avuto esito positivo per la felicità dei molti abitanti del quartiere. La candelora in legno, costruita nel recente 2009, è stata accettata dal Comitato tenendo conto della mancata considerazione ricevuta in passato durante la sua presentazione al Comune di Catania, a differenza del Cereo del Villaggio Sant’Agata, costruito nel 2011, che invece ricevette parere positivo, nonostante da anni si fosse tentato di entrare in processione con una candelora più piccola. “Preso atto che nel 2011 è stata aggiunta una Candelora alle undici già esistenti – si legge nel comunicato – non tenendo invece conto della analoga richiesta da parte della Candelora dei Mastri Artigiani, si è deciso di sanare questo vulnus. Pertanto, analizzato lo statuto dell’associazione e verificate le condizioni di sicurezza e di legalità, tale Cereo è ammesso alla Festa di Sant’Agata“.
Nonostante le richieste avanzate per tempo, quest’anno la candelora dei Mastri Artigiani non potrà partecipare alla processione con le altre sorelle, ma sarà visibile esclusivamente nella mattinata del 5 febbraio in piazza Duomo insieme alle altre, dopo il riuscito esperimento dello scorso anno di porle attorno al “Liotru” in conclusione del giro esterno della Santa.
Diverse sono state le polemiche in queste settimane per l’entrata del nuovo cereo, soprattutto tra diversi fedeli che ne hanno rivendicato la mancata appartenenza a Sant’Agata; infatti, voci di corridoio, più di una per l’esattezza, rivelano che fu costruita per essere dedicata alla Madonna Assunta e solo successivamente si prese in considerazione l’entrata tra le candelore Agatine. Sui social è scattata la polemica, tra molti che criticano la mancanza di scene del martirio Agatino tra le statuette presenti all’interno del corpo ligneo, a conferma di una prima dedica alla Madonna Assunta, e altri che parlano di una sostituzione delle stesse con la presenza di nuove scene. Altri, invece, pensano che faccia parte di un’arte che non deve rischiare di essere messa da parte e che comunque sia andata la storia, si debba avere il piacere e l’onore di farla sfilare insieme alle altre.
Il Comitato, invece, dal canto suo “non ritiene opportuna una indiscriminata proliferazione di nuove Candelore e a tal proposito nel regolamento apposito prevedrà che eventuali nuove richieste in futuro dovranno dimostrare di rispettare stingenti criteri religiosi, artistici e storici, di essere associate ai mestieri, come da tradizione, e di dar prova di una lunga ed effettiva partecipazione alla vita civile e religiosa della città. Anche quest’anno, infine, grazie al lavoro proficuo ed incessante delle forze dell’ordine e all’impegno delle associazioni delle candelore, il regolamento redatto con il contributo di tutti i soggetti interessati, dalla Curia al Comune, fino alle associazioni per la Legalità è stato finora applicato con efficacia“.
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