La tesi è il completamento di un percorso accademico, un elaborato che permette il conseguimento della laurea triennale e magistrale. Tutti sanno che cosa sia e tutti non vedono l’ora di giungere a lavorarci. Ecco alcuni consigli pratici su come compilare una buona tesi.
Innanzitutto bisogna scegliere il tipo di tesi; come evidenzia Umberto Eco nella sua pubblicazione Come scrivere la tesi di laurea, le tesi sono di due tipologie: la tesi compilativa e la tesi sperimentale.
La tesi compilativa consiste nell’analisi ed elaborazione di una grande raccolta di fonti e bibliografia. Lo studente è tenuto a raccogliere quante più informazioni possibile sull’argomento da lui scelto, che dovrebbe corrispondere ai suoi interessi e al tipo di percorso formativo da lui scelto; il suo lavoro consisterà nel riassumere il contenuto dei testi, creando una sintesi chiara e ordinata delle letture. Questo tipo di tesi normalmente viene preferito dallo studente in quanto più semplice, ma può anche rivelarsi molto complesso: tutto dipende dal tipo di problema affrontato.
La tesi sperimentale o tesi di ricerca invece richiede un lavoro di studio e ricerca sul tema scelto in modo da fornire un proprio punto di vista o far emergere argomenti nuovi. Essa permette di approfondire argomenti poco conosciuti e per questo lo studente si troverà a lavorare su una bibliografia molto limitata, avvalendosi degli strumenti di lavoro reperibili sul sito www.unict.it.
Il primo passo che lo studente dovrà affrontare è chiedere la tesi al professore, con il quale dovrà scegliere l’argomento. Di solito il professore rilascia al tesista delle norme redazionali alle quali lo studente dovrà attenersi, delle istruzioni su come scrivere le note e formattare il documento. Prima di iniziare a lavorare, bisogna raccogliere il materiale bibliografico e stilare un indice approssimativo da sottoporre all’attenzione del relatore. Normalmente una tesi triennale non deve essere inferiore alle cinquanta pagine, ma la lunghezza dipende sempre dall’argomento scelto.
La tesi sperimentale richiede un procedimento analogo a quella compilativa; se si tratta di una tesi magistrale essa non dovrà essere inferiore alle cento pagine, ma questo dipende sempre dall’argomento su cui si lavora. Bisogna tenere presente che una tesi sperimentale richiede molto più tempo di una tesi compilativa. Normalmente essa si compone di due parti: la prima parte è teorica e compilativa, mentre la seconda parte è di ricerca e di sperimentazione sull’argomento scelto.
In ogni caso bisogna seguire delle istruzioni di base: ogni pensiero espresso deve essere adeguatamente corredato dalle note a piè di pagina, che devono contenere tutte quelle informazioni che potrebbero intralciare la scorrevolezza della lettura; bisogna inoltre prestare la dovuta attenzione alle scadenze e alla modulistica da consegnare, come il frontespizio da compilare e da far firmare al relatore o l’abstract.
In conclusione, il lavoro della tesi è molto importante perché corona un impegnativo percorso accademico. Il relatore assumerà dunque l’importante ruolo di guida e la scelta del relatore giusto non è un elemento da sottovalutare: bisogna scegliere bene la materia che suscita interesse e scegliere un relatore preparato e presente, non in base a soggettivi criteri di antipatia o di simpatia. In questo modo si concluderà il proprio percorso accademico nel migliore dei modi.
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