Dai risultati tratti da un recente studio in Inghilterra e riportati da “Il Messaggero”, tra i giovani inglesi sessualmente attivi, piĆ¹ del 10 per cento ha recentemente sofferto di gravi disfunzioni.
In un campione costituito da quasi 2400 ragazzi e ragazze, di etĆ compresa tra i 16 e i 21 anni, si ĆØ scoperto che il 34 per cento delle giovani donne e il 44 per cento dei giovani uomini ha avuto a che fare, nel corso del 2015, con uno o piĆ¹ disturbi sessuali, durati almeno tre mesi. Tra l’altro ĆØ bene prendere in considerazione che dei 2352 casi analizzati, 517 sono risultati sessualmente inattivi.
A rappresentare il disagio specifico maggiore, nel caso di giovani donne attive ĆØ il raggiungimento dellāorgasmo (sei per cento), a fronte di un cinque per cento di altre il cui problema ĆØ la mancanza di interesse per il sesso.
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Tra i ragazzi, invece, il problema ĆØ un precoce raggiungimento dellāeccitazione (cinque per cento), unita alla fatica nell’arrivare ad unāerezione e mantenerla (tre per cento).
Uno degli autori della ricerca, la Prof. ssa Kristin Mitchell, docente allāUniversitĆ di Glasgow, dopo un periodo alla London School of Hygiene & Tropical MedicineĀ sostiene che generalmente quando si fa riferimento alla sessualitĆ negli adolescenti, il problema ĆØ focalizzato alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e alle eventuali gravidanze indesiderate. Quando in realtĆ il problema ĆØ ben piĆ¹ ampio e condizionante. Quelli che potrebbero essere disagi invalidanti per persone mature, si ripercuotono e sono stabilmente presenti tra giovani, adolescenti e adulti.Ā La dottoressa Mitchell suggerisce, infatti, che i programmi di educazione sessuale e di assistenza sanitaria dovrebbero fornire ai ragazzi le giuste rassicurazioni e opportunitĆ per discutere e affrontare quanto prima queste difficoltĆ . Per migliorare appunto il benessere sessuale, bisognerebbe accostarsi fin dall’inizio della loro vita sessuale alle persone perchĆ© ĆØ proprio l’ansia, la mancanza di conoscenza e la vergogna a costruire ostacoli che ci si porta dentro per tutta la vita compromettendo il piacere sessuale e i rapporti di coppia, sostiene la ricercatrice.
Si tratta di un discorsoĀ attuale che sarebbeĀ riduttivo rivolgerlo solo alla popolazione del Regno Unito se pensiamo che, a fronte dei bombardamenti mediatici, in Italia e altrove il sesso ĆØ un argomento tabĆ¹ in cui giovani adolescenti sono, spesso, abbandonati a se stessi e indotti a fare scelte sbagliate proprio perchĆ© in balia del nulla.Ā
La ricerca, pubblicata sul Journal of Adolescent Health, mette in luce che “circa un terzo dei ragazzi con simili difficoltĆ ha chiesto aiuto, solitamente alla famiglia, agli amici o a siti internet āfai-da-teā; mentre, il quattro per cento dei maschi e lāotto per cento delle donne si ĆØ rivolto a specialisti ed esperti in disfunzioni sessuali”, ma uno dei risultati piĆ¹ allarmati proviene dai ragazzi inattivi che denunciano di aver evitato il sesso a causa di precedenti esperienze negative legate alla sfera sessuale, non solo personali ma anche del loro compagno/a.
Sappiamo tutti che l’educazione sessuale ĆØ spesso insufficiente alle problematiche legate al piacere fisico. E’ veramente triste ridurre il tutto a una campagna di sensibilizzazione all’uso del preservativo perchĆ© non ĆØ questa educazione sessuale, non ĆØ questa l’educazione sentimentale di cui i giovani d’oggi avrebbero bisogno. I sentimenti sono totalmente svalorizzati, il corpo diventa una semplice fonte di piacere e privo di rispetto. L’istituzione dovrebbe capire che un adolescente che si approccia alla sessualitĆ non vuol capire soltanto come usare un profilattico o com’ĆØ fatto un tampax, ma molto altro che, obiettivamente, siti internet, riviste e filmetti non riescono a dare.
Conclude la Wellings che “lāeducazione sessuale potrebbe fare molto di piĆ¹ per sfatare i miti legati al sesso, discutere sul piacere e promuovere lāeguaglianza di genere nelle relazioni: insegnare ai ragazzi lāimportanza della comunicazione e del rispetto in un rapporto ĆØ una chiave per aiutarli a capire e ad affrontare le disfunzioni in cui potrebbero imbattersi nel corso della loro vita sessuale”.