Continuano ancora le reazioni alla sentenza del Cga che qualche settimana fa aveva provocato una bufera attorno all’Università di Catania.
Dopo la risposta del rettore Pignataro e quella dei direttori di Dipartimento, anche gli esponenti di Cisl, CSA di Cisal, ConFsal USB e Rsu di Ateneo hanno voluto mettere in chiaro il loro punto di vista.
Di seguito la nota.
“La sentenza 243/2016 del CGA Regione Siciliana, la recente diffida della prof.ssa Elia, le repliche della stessa nei giorni feriali e festivi (Dio fece il settimo giorno per riposarsi), non hanno certamente abbassato le temperature afose di questi ultimi giorni.
Le scriventi OO. SS. e la RSU, avendo rispetto per le decisioni della magistratura, altrettanto rispetto, chiedono a chi l’ha adita, nell’attendere che la controparte esperisca tutti i passaggi che la legge gli consente (soprattutto quando queste decisioni lasciano ampio spazio a dubbi interpretativi!). Perché il diritto non lo esercita solo chi si rivolge a un tribunale, ma lo stato di diritto, riconosce al citato in giudizio la possibilità di esperire tutti i percorsi legali consentiti.
Certo, sicuramente è “legittima” la scelta della prof.ssa Elia di ricorrere ai diversi gradi di giudizio per far valere i suoi convincimenti e aspettative, ma vorremmo ricordare e precisare a tutti che oltre 1000 votanti hanno eletto, legittimamente e per 6 anni, il Rettore Giacomo Pignataro – indipendentemente, oggi, dalla validità o meno dello statuto oggetto del contenzioso – e lo hanno fatto sulla base di un programma nel quale si sono riconosciuti.
Nel corso del triennio di mandato appena trascorso, si è assistito a continue questioni giudiziarie, a beceri attacchi mediatici che hanno superato ogni limite di rispetto istituzionale e che hanno sicuramente rallentato l’azione amministrativa e l’attuazione del programma che, malgrado tutto, ha trovato attuazione grazie anche al metodo della concertazione che ha contraddistinto l’agire dell’attuale amministrazione sin dal suo insediamento. Lo abbiamo scritto recentemente, elencando tutti gli accordi raggiunti in questi tre anni, accordi che pur nella loro perfettibilità e limiti, hanno saputo sintetizzare e rappresentare ai tavoli contrattuali tutte le diverse posizioni in un clima di leale confronto, consentendo di affrontare i problemi dei lavoratori.
Riteniamo importante evidenziare la recente iniziativa del Rettore che, unitamente al Direttore Generale, hanno incontrato i lavoratori nei singoli dipartimenti per conoscere criticità, perplessità e limiti introdotti dalla nuova riorganizzazione. Modalità d’azione che abbiamo apprezzato nel metodo e nel merito. Medesima iniziativa è programmata nel prossimo mese di settembre con i lavoratori delle strutture dell’amministrazione centrale.
Altrettanto efficace l’impegno del Rettore in merito alla vicenda dei lavoratori PUC, volto a sollecitare la Regione Sicilia al mantenimento della necessaria continuità lavorativa dei contratti in essere, fino alla conclusione dei processi di stabilizzazione in corso.
Certo alcune delle problematiche rivendicate dalle OO.SS. e dalle RSU non hanno ancora oggi trovato la necessaria soluzione; ma siamo fiduciosi che in un clima di leale collaborazione (e auspichiamo di ritrovata serenità) tutte le esigenze e i problemi dei lavoratori possano e debbano trovare una soluzione condivisa nel pieno rispetto delle norme.
Un dubbio sorge spontaneo: è più importante delegittimare un rettore attraverso un cavillo giuridico (alias espediente) intervenuto dopo la sua elezione, o farlo attraverso lo strumento della mozione di sfiducia al mandato di 6 anni, previsto dalla legge Gelmini? Forse si rimpiange la vecchia modalità elettiva?
Per tale ragione a tali atteggiamenti oltremodo ostruzionistici, condividendo il comunicato a firma dei Direttori di Dipartimento, presidenti della Scuola Facoltà di Medicina e delle Strutture Didattiche, noi Organizzazioni Sindacali ed RSU, ad esclusione delle componenti FLC CGIL e UIL, diciamo a tutela degli interessi del personale e del prestigio dell’Ateneo: BASTA!! A tutto c’è un limite!
Abbiamo bisogno di lavorare in un clima sereno per far crescere la nostra Università e garantire migliori servizi agli studenti nonché la serenità del personale che, a qualunque titolo, opera nell’Ateneo.
Pertanto auspichiamo che l’attuale Rettore porti a compimento il suo mandato e programma, esprimendogli la massima solidarietà.
Infine, qualunque siano gli effetti della sentenza del CGA sugli attuali organi di governo dell’Ateneo, ribadiamo la nostra fiducia e il nostro pieno sostegno nell’operato dell’attuale Amministrazione, convinti che ai risultati positivi raggiunti in questi tre anni, in merito alla stabilizzazione del personale precario, all’utilizzo condiviso dei punti organico, alla sottoscrizione convinta dei contratti integrativi del personale tecnico-amministrativo, potranno aggiungersene altri altrettanto importanti.
Una cosa è certa: se dall’interpretazione autentica richiesta dal Rettore, si dovesse ritornare a votare, i lavoratori come sempre sapranno fare la scelta giusta”.
A. Lanzafame, C. Cerald,i G. Nicotra, S. Finocchiaro
Il Presidente delle R.S.U.
S. La Giglia
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