Doppio appuntamento catanese per Mario Capecchi, genetista di fama mondiale premiato nel 2007 con il Nobel. La Scuola Superiore di Catania e l’Università di Catania accoglieranno il medico che ha scoperto il “gene targeting”.
Mercoledì 4 maggio alle 18:30 nell’Aula Magna della Scuola Superiore di Catania Mario Capecchi descriverà la sua esperienza di scienziato e il percorso professionale e umano, segnato da incontri importanti come quello con James Watson, che lo hanno formato come uomo e genetista acclamato. Giovedì 5 maggio alle 15 seguirà invece la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa presso l’Aula Magna di Palazzo Centrale in Piazza Università. Ad entrambi gli incontri presenzieranno il Rettore Giacomo Pignataro e il Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche Filippo Drago.
Mario Capecchi, naturalizzato statunitense, si trasferisce in America a soli 8 anni e ha già alle spalle un’infanzia vissuta nel fitto della II guerra mondiale: il padre è disperso in Libia e la madre, americana e fervente antifascista, è deportata a Dachau dai Tedeschi. Il piccolo Mario è affidato a dei contadini che poi lo abbandoneranno e sarà infine ritrovato dalla madre liberata in un ospedale, malato di tifo e denutrito. Negli USA, grazie ad uno zio, vede Einstein e studia con profitto. Supervisore della sua tesi di dottorato in Biofisica ad Harvard è James Watson che loda il giovane Capecchi definendolo in grado di produrre molto più «di quanto non abbiano fatto la maggior parte degli scienziati nella propria vita».
Nel 2007 il genetista, divenuto docente presso prestigiose università statunitensi, riceve il Premio Nobel per la Medicina insieme ai colleghi Martin Evans e Oliver Smithies per l’invenzione e il perfezionamento della tecnica del gene targeting. Di cosa si tratta?
La gene targeting permette di selezionare e rendere inattivi determinati geni nelle cavie da laboratorio, al fine di studiare le eventuali mutazioni causate dall’applicazione del procedimento. Utilizzata con successo dalla comunità scientifica, contribuisce efficacemente alla ricerca avanzata su molte malattie tra cui il cancro, interessando i settori medici della neurobiologia e dell’immunologia.
L’evento sarà di notevole rilevanza per l’Università di Catania dato lo spessore dello studioso invitato, il Nobel che non ha mai dimenticato le origini italiane.
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