È stato approvato il piano di riqualificazione generale del centro storico di Catania. Ad annunciarlo è stato il sindaco Enzo Bianco. Il piano prevede la salvaguardia degli immobili di valore e sarà presentato il 15 marzo, alle 10.30 al Palazzo degli elefanti.
“Questo Piano di riqualificazione del Centro storico – ha sottolineato il sindaco Bianco – è stato da noi predisposto, così come fatto per il nuovo Regolamento edilizio comunale, con il metodo dell’urbanistica partecipata. Ribadisco infatti l’indirizzo dell’Amministrazione: poiché ci troviamo di fronte a scelte storiche per la città, intendiamo lavorare in sinergia non solo con la maggioranza ma anche con l’opposizione e con tutti i soggetti interessati al fine di trovare il giusto equilibrio per il bene di Catania e dei Catanesi. Ma non solo, perché bisogna ricordare che il nostro centro storico barocco è stato inserito nella World Heritage List dell’Unesco e noi Catanesi siamo anche custodi di un bene che è Patrimonio dell’Umanità”.
“L’atto è estremamente complesso – ha spiegato Di Salvo – ed è stato necessario censire oltre seimila immobili. Il Piano suddivide il centro storico in quattro zone, la A di 241 ettari, costituita essenzialmente dalla città ricostruita dopo il terremoto del 1693, e la B, ossia le aree in cui, dal secondo Ottocento al primo Novecento, la città si sviluppò a est della via Etnea, di 40. C’è poi la zona A1, estesa per 9 ettari che interessa il centro storico di San Giovanni Galermo, a nord-ovest del nucleo originario, e prima comune autonomo, accorpato a Catania nel 1926. E infine la zona San Cristoforo sud, di 26 ettari. Gli obiettivi principali del Piano di riqualificazione generale del Centro storico sono la tutela e la conservazione delle caratteristiche della città barocca, con la correzione e il miglioramento delle alterazioni incompatibili con la struttura storica e la razionalizzazione, il riuso e l’ottimizzazione del patrimonio edilizio esistente, attraverso la conservazione, la valorizzazione, il potenziamento e il ripristino degli elementi architettonici, decorativi e formali; il miglioramento della qualità urbana, della qualità edilizia e delle condizioni complessive di sicurezza anche ai fini della prevenzione sismica”.