UNIVERSITÀ – Quando un convegno della Massoneria fa curriculum

Mio caro studente (fuori corso, magari) vorresti qualche cfu in più, senza dover sostenere esami impossibili che comporterebbero notti insonni su pile e pile di tomi scritti in lingue a te sconosciute, tanto incomprensibili!  e tonnellate di dispense e appunti così “ordinati” da far sembrare La Guernica una tela fiamminga? No problem. La Massoneria fa per te.

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A quanto pare, partecipare ad un convegno della Massoneria può far ottenere crediti universitari. È quanto accade nell’Ateneo di Genova, come racconta Alberto Custodero su Repubblica:

L’occasione che trasforma i “fratelli” da esoteristi in una sorta di docenti accademici è il convegno di studi sulla filosofia antica che si terrà sabato 24 ottobre all’Hotel Bristol Palace di Genova. “La partecipazione – si legge nella brochure – dà la possibiltà agli studenti delle Facoltà dell’Ateno genovese di acquisire un credito formativo”. Gli studenti che ne beneficeranno saranno quelli del corso di laurea in Filosofia. I docenti quasi tutti non massoni, almeno per quel che si può sapere visto che gli elenchi sono segreti. Il gran maestro Binni ha deciso di sponsorizzare il convegno per scrollarsi di dosso un passato non del tutto decoroso della massoneria, alla cui immagine ha certamente nuociuto in Italia il caso Gelli.

Sono previsti numerosi interventi, tra questi quello su “Epicuro maestro di saggezza” di Luisella Battaglia, docente di filosofia morale, o quello su “Luciano e la Storia vera” di Sonia Barillari, professoressa di Filologia Romanza. I massoni del gran maestro Bini sono quelli che si rifanno all’Obbedienza francese, e sono chiamati in vari modi: “ghinazziani” (dal cognome di un gran maestro che ha governato molto a lungo, Giovanni Ghinazzi), “piazza del Gesù”, dall’indirizzo della sede storica, oppure Centro sociologico italiano. Questa massoneria, che ha 520 “logge”, 10mila iniziati (sia uomini che donne), da tempo ha deciso di uscire – in parte – allo scoperto, affacciandosi sui social con il sito www.granloggia.it. E una omonima pagina Facebook. Ora, fa un passo in avanti, proponendosi, non senza polemiche, come partner del mondo accademico.

Ma che un convegno di una loggia massonica possa contribuire al monte crediti della carriera universitaria ha destato non poche polemiche:

Sono abbastanza sconcertato“, dichiara Matteo Orfini, presidente del Pd. “Incredibile“, si limita a dire Giovanni Monchiero, capogruppo di Scelta civica a Montecitorio.

Cosa!? La Massoneria!?
La stessa associazione iniziatica e di fratellanza a base morale che si propone come patto etico-morale tra uomini liberi, un patto da intendersi non come un’operatività socio-politica, ma come tensione collettiva, di tutti gli affiliati all’associazione, alla via di perfezionamento delle più elevate condizioni dell’umanità? Quella che dichiara di non avere barriere etniche, religiose, ideologiche e politiche, per effetto delle antiche regole stabilite nelle Costituzioni dei liberi muratori del 1723 e alle quali tutte le istituzioni massoniche del mondo fanno riferimento, anche se con alcune differenze dovute a tradizioni locali e storiche, dove sono solitamente discriminate le donne, in quanto nella maggior parte dei casi esiste per loro un divieto di iniziazione?

La stessa associazione le cui regole non possono essere messe in discussione o modificate, pena l’uscita dalla tradizione stessa e dalla idealità massonica? Quella Massoneria che promuove tra i suoi aderenti la ricerca incessante della verità per realizzare la fratellanza universale del genere umano, che attraverso i suoi affiliati finalizza la sua azione sul piano etico sviluppando i valori universali (lealtà, amicizia, fedeltà, sincerità, bontà, altruismo) della società umana e consolidando i propri ideali con l’astensione da ogni proposizione dogmatica o di fanatismo nello spirito di una tolleranza universale e quella materiale su progetti d’azione benefica nei confronti degli affiliati e, nella società civile, dei bisognosi?

Quella Massoneria che utilizza il termine «profano» per indicare colui che non appartiene alla fratellanza massonica. È quindi un “profano” qualsiasi uomo (o donna per le logge non regolari che le ammettono) non massone, che non ha quindi ricevuto «la Luce» mediante l’iniziazione rituale?

Quella Massoneria che richiede a chi vuole farne parte di: essere un uomo, per potersi affiliare alla maggior parte delle obbedienze massoniche, o una donna, per affiliarsi ad una giurisdizione con logge femminili, a meno di non affiliarsi ad un’obbedienza co-massonica che non pone requisiti sul sesso; credere in un Essere supremo o in un “Principio creativo”, a meno di non affiliarsi ad un’obbedienza con specifici requisiti religiosi; essere sano di mente e di sana costituzione e di buona moralità; essere “un uomo libero e di buoni costumi”? Eh sì. Proprio lei.

 

Anna Fuoti

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Anna Fuoti

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